9 Dicembre 2024
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Dove andrà il Belgio?

Le elezioni amministrative belghe del 2024, tenutesi poco meno di un mese fa, hanno fornito indicazioni sull’evoluzione del panorama politico del Paese. Queste elezioni hanno affrontato questioni chiave a livello locale come l’alloggio, la sicurezza e i servizi pubblici, e hanno rispecchiato le preoccupazioni più ampie a livello nazionale, evidenziando al contempo le dinamiche regionali uniche. Sebbene le elezioni locali possano sembrare di minore impatto rispetto alle votazioni federali o regionali, esse svolgono un ruolo significativo nel plasmare la vita quotidiana dei cittadini belgi, soprattutto in un sistema politico così decentralizzato come quello belga.

A Bruxelles il Partito socialista (PS) è riuscito a mantenere la sua roccaforte, soprattutto nei comuni centrali, nonostante la crescente pressione del liberale MR (Mouvement Réformateur). Philippe Close, sindaco del PS in citta´, ha mantenuto la sua posizione assicurandosi la leadership in una delle città più influenti del Paese. Pur perdendo due seggi in consiglio comunale, il PS è riuscito a rimanere in testa, grazie soprattutto alla tenuta della sua base di sostegno in aree chiave.
Il successo di Close è stato replicato in altri comuni della citta´, come Saint-Josse, dove Kir ha mantenuto il suo ruolo di sindaco nonostante alcuni brogli elettorali che sono poi venuti alla luce e stanno appannando la sua immagine.
Questi risultati sottolineano l’approccio strategico del PS nell’affrontare le problematiche locali, in particolare nelle aree densamente popolate e diverse, spesso attraverso una lente comunitarista. Una simile tattica, unita a una propaganda mirata spesso illegale su piattaforme come WhatsApp, ha contribuito a mobilitare comunità specifiche, rafforzando l’influenza del PS in regioni urbane chiave.

Nonostante le previsioni di un’“onda blu” costituita dai liberali riformisti di MR, che sperava di sfruttare i guadagni ottenuti alle elezioni federali e regionali dell’anno precedente, e nonostante i notevoli progressi, i liberali non sono riusciti a ottenere una vittoria decisiva a Bruxelles, sottolineando la complessità del comportamento degli elettori nella capitale.
I partiti verdi come Ecolo e Groen hanno subito una battuta d’arresto alle elezioni, perdendo molto terreno rispetto ai loro precedenti successi. Nel 2018, i partiti verdi avevano ottenuto guadagni sostanziali, entrando a far parte delle coalizioni di governo in 14 dei 19 comuni di Bruxelles. Tuttavia, i risultati di questa volta riflettono un calo di consensi, soprattutto nelle loro roccaforti. La perdita di queste posizioni chiave, nonostante le continue preoccupazioni degli elettori per le questioni ambientali, suggerisce che gli elettori potrebbero essere stati influenzati da altre pressanti preoccupazioni locali, come l’accessibilità degli alloggi e la sicurezza. Inoltre, il diffuso malcontento per il piano di mobilità Good Move, criticato per il suo impatto sul traffico e sull’accessibilità, ha probabilmente contribuito al loro declino, erodendo ulteriormente la fiducia degli elettori nel loro approccio di governance locale.

Ma cosa e´ successo intanto nelle Fiandre?
Il cambiamento più significativo delle elezioni si è verificato proprio in questi territori, dove il Vlaams Belang ha raggiunto un traguardo storico assicurandosi la sua prima carica di sindaco. Nel comune di Ninove, la lista locale del Vlaams Belang, Forza Ninove, guidata da Guy D’haeseleer, ha ottenuto il 47,4% dei voti, permettendo al partito di governare con una maggioranza assoluta. Questo risultato appare significativo, non solo perché segna la prima volta che il Vlaams Belang si assicura una carica di sindaco in Belgio, ma anche perché riflette i più ampi cambiamenti nel sentimento degli elettori delle Fiandre.
La vittoria di Forza Ninove può essere vista come parte di una tendenza più ampia in cui i partiti che sostengono una forte governance locale, valori comunitari e approcci più severi alla sicurezza e all’immigrazione stanno guadagnando terreno. Il successo del Vlaams Belang a Ninove suggerisce che nelle Fiandre c’è un elettorato crescente che si sente sottorappresentato dai partiti tradizionali e cerca alternative che promettano una leadership locale diretta e forte. Ottenendo la maggioranza, il Vlaams Belang può governare senza bisogno di partner di coalizione, il che gli conferisce una posizione unica per attuare il suo programma locale.
Eppure, la vittoria del Vlaams Belang a Ninove non è avvenuta senza polemiche. Le accuse di frode elettorale, in particolare quelle relative al voto per delega, hanno portato a un’indagine in corso. È stato riferito che il partito è stato accusato di aver reclutato voti per delega da residenti anziani, il che è contrario alla legge elettorale belga. Mentre le indagini proseguono, D’haeseleer e il suo team hanno negato qualsiasi illecito, sostenendo che la loro vittoria era legittima e rifletteva la volontà popolare.

Un altro aspetto degno di nota delle elezioni locali del 2024 nelle Fiandre è stato il forte calo dell’affluenza alle urne. Questa elezione ha segnato la prima volta che il voto alle elezioni locali non era più obbligatorio nella regione, e il tasso di partecipazione è sceso a circa il 63%, significativamente inferiore alle aspettative. L’abolizione dell’obbligo di voto è considerata un fattore cruciale in questo calo, con molti analisti politici che avevano previsto un’affluenza più vicina al 75%. È probabile che il minore impegno degli elettori abbia avuto un impatto sostanziale sui risultati, in particolare a vantaggio di partiti come il Vlaams Belang, la cui base di elettori è apparsa più motivata a partecipare nonostante l’abolizione del voto obbligatorio.

E in Vallonia?
Qui il Partito socialista (PS) è rimasto dominante in molte città chiave, anche se i risultati hanno mostrato alcuni segni di concorrenza da parte del MR.
Il PS ha continuato a essere in testa, anche se i margini sono stati talvolta più ridotti rispetto alle elezioni precedenti. A Liegi, la lista PS+ ha mantenuto la sua maggioranza, anche se ha perso un po’ di terreno nei confronti del MR, che è arrivato secondo. Allo stesso modo, a Charleroi, il Partito socialista ha mantenuto la sua posizione di leadership, mentre MR e il Partito dei lavoratori belgi (PTB-PVDA) hanno seguito. Questi risultati indicano che mentre il PS rimane la forza dominante in Vallonia, altri partiti si contendono sempre più l’influenza, riflettendo una più ampia diversificazione del panorama politico.

[Andrea Bianchi è policy analyst, MCC Brussels]