Posted On Agosto 31, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
I francesi non lo hanno voluto a Cannes. Il film non ci è passato. Se ne possono capire le ragioni, nonostante l’ammirazione per Parigi che traspare da quest’opera del sessantaquattrenne siberiano Aleksandr Sokurov. Fa sempre male riaprire vecchie ferite. Ci sono momenti nell’esistenza individuale e nella storia in cui si sente il bisogno di fare bilanci, dare giudizi, offrire eventualmente speranze per il futuro, anche con tonalità di registro retorico elevato (ma la retorica è anche una straordinaria scuola letteraria e filosofica). E, nella sua anomalia di ‘cinema nel non-cinema’
Read More Posted On Luglio 28, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
Una lunga e riuscita serata ieri 27 luglio a Fiesole, nella cornice del teatro romano. Si è iniziato nel tardo pomeriggio con la presentazione del libro La cinematografia di Robert Guédiguian, a cura di Caterina Liverani (ETS, Pisa), accompagnata da una intervista-tavola rotonda con il regista francese di origine armena e la consorte e protagonista dei suoi film Ariane Ascaride, marsigliese come il marito. Il senso e la forma del cinema, la politica e la rivoluzione, l’Estaque di Marsiglia (il luogo dove tutti i film di Guédiguian sono ambientati), sentimento e intelligenza nella settima
Read More Posted On Luglio 21, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
Luci, riflessi colorati, semafori, abbaglianti, spie luminose delle apparecchiature elettroniche dell’auto, e un volto teso, sofferto, vitale. Un film che si svolge in tempo reale, lungo 85 minuti di tragitto stradale da Birmingham verso un ospedale londinese, fatto di tensione emotiva, di sentimenti palpabili, di decisioni da prendere. Da quello che definisce egli stesso un errore, una notte d’amore improvvisato per solitudine e noia con una collega di lavoro. Ivan Locke – l’uomo alla guida (Tom Hardy, attore britannico dalla biografia tormentata) si trova sbalzato in una situazione al limite del
Read More Posted On Giugno 16, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
Molti dei film di Y. Ozu (1903-1963), a parte il celeberrimo uso delle riprese con macchina ferma e cavalletto basso, sono caratterizzati per gli ambienti descritti e per i contenuti privilegiati dalla ricostruzione, attraverso i rapporti tra generazioni e le dinamiche delle famiglie naturali, di spaccati di una società giapponese assai diversa da quella attuale. L’influenza di Ozu su Kore’eda è forse giustamente accusata di essere in fondo una sovrainterpretazione, un’eredità apparente. Anche se le vicinanze pur solo apparenti hanno un loro valore. Ma manca per esempio nel film qui rievocato (e ci sembra meno rilevante in generale per il regista di questo Shoplifters) un elemento
Read More Posted On Giugno 1, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
Fiction crudamente realistica, priva di almeno espliciti giudizi sociologici, è tratta con vari cambiamenti da un famoso fatto di cronaca di circa trenta anni fa, quello del Canaro della Magliana. La rappresentazione è basata su un linguaggio stilizzato, visionario, con immagini di grottesco tipiche: l’ultima opera di Matteo Garrone, per certo uno degli autori più vitali dell’attuale cinema italiano, può atterrire, ed è per stomaci forti. Marcello (Marcello Fonte) è un piccoletto trentenne, dall’aspetto dimesso, bruttarello. E’ separato, con una figlia quasi adolescente che gli vuole bene. Marcello non è un buon’uomo né un uomo
Read More Posted On Maggio 20, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
Si è conclusa l”edizione 2018 Cannes, un’edizione di soddisfazione per il cinema italiano. Questi i riconoscimenti più significativi: PALMA D’ORO PER IL MIGLIOR FILM a Un affare di famiglia di Hirokazu Koreeda MIGLIOR REGIA a Zimna Wojna di Pavel Pawlikowski MIGLIOR SCENEGGIATURA a Alice Rohrwacher per il suo Lazzaro felice ex aequo con Jafar Panahi per Three Faces MIGLIOR ATTORE a Marcello Fonte per Dogman (di Matteo Garrone), che è stato premiato da Roberto Benigni MIGLIORE ATTRICE a Samal Yeslyamova per Aika (My Little one) di Sergei Dvortesevoy GRAN PREMIO DELLA GIURIA a Capharnaum di
Read More Posted On Maggio 8, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
Nato a Bergamo da famiglia operaia cattolica, studiò senza completare gli studi liceali. Negli anni Cinquanta del secolo scorso Olmi fu in contatto con alcuni giovani talentuosi scrittori e critici, da Parise, a Pasolini, a Kezich, con i quali ebbe forme di collaborazione per i suoi primi lavori, cortometraggi e documentari. Come è stato ben detto di lui (Gian Piero Brunetta): “uno dei pochi registi del dopoguerra ad accostarsi alla realtà operaia dall’interno della fabbrica e cercando di entrare nei personaggi, è anche l’unico che rappresenta da vicino la trasformazione sociale e
Read More Posted On Aprile 21, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
L’ interculturalità nel quadro del conflitto tra americani e nativi, la giustificazione della violenza individuale, la sofferenza e la vita che continua, il perdono e la solidarietà tra nemici e tra donne di cultura diversa: sono tutti aspetti che affiorano in questo film volutamente duro. Si tratta di un lungo viaggio dal Nuovo Messico al Montana con il quale lo stesso spettatore segue e vive da dentro il nostos, il ritorno di Yellow Hawk (Falco Giallo, Wes Studi), un capo cheyenne malato terminale accompagnato dai più stretti congiunti, verso le sue terre di origine. Lì egli vuole finire la
Read More Posted On Marzo 28, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
Quindici giorni fa doveva presenziare alla Cinémathèque alla proiezione della versione restaurata di L’oeil du malin di Claude Chabrol (1962), ma non venne perché indisposta. Stava evidentemente male ed è mancata ieri. La Audran (Colette Suzanne Jeannine Dacheville: Versailles, 2 novembre 1932-Parigi, 27 marzo 2018) è nota alle generazioni meno anziane come protagonista del Pranzo di Babette (G. Axel, 1987) ma è stata un’attrice centrale per la Nouvelle Vague e spessissimo presente nei film di quello che fu – senza dubbio – il suo mentore, appunto Chabrol. I due furono sposati per molti anni, dal 1964
Read More Posted On Marzo 24, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
Osannato da pubblico e critica, questo film di Guadagnino, che ha avuto la sceneggiatura del da sempre sopravvalutato James Ivory (qui premiato senza particolari meriti con l’Oscar), è tanto pretenzioso quanto modesto. E dunque melassoso più che commovente. Guadagnino – autore tra gli altri di Melissa P. (2005), Io sono l’amore (2009), A bigger splash (2015) – non esattamente opere di portata epocale – si cimenta qui col tentativo di costruire un affresco socio-culturale su una certa realtà italiana, e non solo, degli anni ’80, avendo come perno il tema dell’omosessualità. E’ infatti la storia del sentimento liberato del giovane Elio
Read More