Posted On gennaio 13, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
Claude (Ernst Umhauer), un adolescente sicuro di sé e dotato di talento per lo studio sorprende il suo professore di letteratura francese, Germain, trasformando un semplice compito a casa su cosa fosse successo nel week-end, in un racconto a puntate (ogni consegna è chiusa da un intrigante à suivre…). Oggetto dello scritto, la cui morbosità Claude non fa niente per nascondere, è la famiglia medio-borghese e rozza di Rapha iunior, un suo compagno di classe, scelto non senza una punta di disprezzo per la sua apparente “normalità”. Nella sua casa
Read More Posted On gennaio 1, 2018By Giovanni A. CecconiIn Movie
Preparate i fazzoletti per le lacrimucce. Ma, sorpresa: stavolta i buoni sentimenti non guastano, non tanto perché siamo all’inizio del nuovo anno ma soprattutto perché si uniscono a un film di qualità, in grado di miscelare capacità registiche inclusa la direzione degli attori e temi di contenuto molto attuali e importanti. Ne viene fuori una piacevole commedia dai risvolti malinconici e con punte di drammaticità incentrata sulla disabilità e la diversità, ma anche su come la coesione e la tenacia della famiglia, l’affetto degli amici, l’intelligenza, la simpatia e il coraggio individuale possano se non risolvere almeno migliorare
Read More Posted On dicembre 16, 2017By Giovanni A. CecconiIn Movie
Andrej P. Zvjagincev è un regista cinquantenne noto alle platee europee soprattutto per avere vinto il Leone d’Oro a Venezia nel 2003 con la sua opera prima, Il ritorno (storia di due giovanissimi fratelli e della ricomparsa nella loro vita del padre dopo una lunga assenza). Il film attualmente nelle sale inizia con una serie di immagini con la mdp fissa: prima una serie di “cartoline” di un fiume innevato con tronchi d’albero che gli si intrecciano sopra (il senso di queste immagini iniziali riprodotte nel finale non è chiaro), e poi
Read More Posted On dicembre 7, 2017By Giovanni A. CecconiIn Movie
Presenza fissa nei tabloid dagli anni Sessanta in poi, obiettivo dei paparazzi, idolo delle ragazzine di mezzo mondo ma soprattutto francesi, Johnny Hallyday è morto ieri per un tumore ai polmoni, a 74 anni. Fu una star del rock commerciale e presleyana post-litteram: stivali alla cow-boy, brillantina e capelli tirati all’indietro, cinturoni e decorazioni… glittering, voce roca per il fumo. Fu, sì, l’Elvis francese, e in Francia non solo ebbe una straordinaria popolarità ma ricevette anche grandi prove di affetto e rispetto pubblico (sino al conferimento della Legion d’Onore), nonostante le sue mattane e sregolatezze.
Read More Posted On novembre 23, 2017By Giovanni A. CecconiIn Movie
Il titolo originale, Le redoutable (per il quale azzarderemmo come traduzione “l’inaffidabile”, qualcuno che mette in difficoltà chi gli sta vicino), rende bene l’idea di questo godibile e ironico film di Hazanavicius, regista diventato celebre per il più ricercato e ambizioso The Artist, che fu Oscar 2012. E’ un omaggio sui generis a uno dei più importanti critici e autori della storia del cinema francese, autore impegnato, di estrema sinistra, che ha lasciato dagli anni Cinquanta in poi opere importanti per quanto un po’ discontinuo nella sua produzione tra il classico e lo sperimentale e talora provocatorio
Read More Posted On novembre 1, 2017By Giovanni A. CecconiIn Movie
Doveva aver voglia di emergere, a poco più di quindici anni e non molto tempo dopo un terribile episodio di violenza subito da un soldato americano, condannato a morte per questo. Aveva voglia di dimenticare forse anche la guerra, che a sei-sette anni di età conobbe. Fu il cinema italiano il primo a darle qualche spazio, con un piccolo ruolo ne La tempesta di Lattuada (1958); Fellini la ospitò in una apparizione ne La dolce vita e se non si ricorda male lì era chiamata per errore con la doppia
Read More Posted On ottobre 22, 2017By Giovanni A. CecconiIn Movie
A Torino, Manfredi, un importante architetto ottantenne (G. Brogi) celebra il compleanno fra amici e collaboratori. Sua figlia Francesca (E. Devos) arriva trafelata in casa, bacia suo padre, si scusa. Viene dall’aereoporto, perché abita da molti anni a Parigi. Solo fugaci visite la fanno incontrare con il genitore e che i rapporti tra i due siano difficili lo si capisce subito dalla reazione di Manfredi, che la rimbrotta per il ritardo. Costui ha trovato in Massimo (F. Gifuni) il figlio maschio che non ha mai avuto e soprattutto il suo erede, la guida dello studio di architettura al quale vengono
Read More Posted On ottobre 8, 2017By Giovanni A. CecconiIn Movie
Vien fatto di pensar male. Ma quali i meriti acquisiti nel corso di una carriera ormai piuttosto lunga, oltre al cognome che porta? Sofia, la figlia quarantaseienne di suo padre Francis Ford, newyorchese da alcuni anni a Parigi, non ha un gran talento (non sono certo capolavori neppure i suoi film più acclamati: Il giardino delle vergini suicide del 1999 e Lost in translation del 2003) e stupisce che un film come questo abbia ricevuto il premio per la miglior regia a Cannes. Altrettanto sorprendente che sia entrato in competizione
Read More Posted On ottobre 3, 2017By Giovanni A. CecconiIn Movie
La strage commessa da Stephen Paddock a Las Vegas difficilmente ha a che fare con ISIS. Corrono voci di una recente conversione all’islam dell’omicida e su questo vedremo. Ma allo stato attuale la rivendicazione sembra piuttosto il segnale della debolezza del sedicente stato islamico. L’eccidio, apparentemente incredibile, ha molto a che fare, è banale dirlo, con il commercio indiscriminato di armi negli USA, paese amato da chi scrive ma del quale vanno riconosciute le storture (proprio perché si ama). Le smitragliate e gli spari di artiglieria dall’alto dell’hotel da parte del folle e disperato sessantenne possono far venire
Read More Posted On settembre 19, 2017By Giovanni A. CecconiIn Movie
La seconda guerra mondiale ha costituito il soggetto di molti famosi film: da Il ponte sul fiume Kwai (D. Lean, 1957) a I cannoni di Navarone (L. Thompson, 1961) a Dove osano le aquile (B.G. Hutton, 1968), più recentemente Stalingrad (J. Vilsmaier, 1993). Non è un genere che amiamo troppo, ma ad esempio La croce di ferro porta le “stimmate” di un vigoroso Peckimpah d’annata (1977) e lo consigliamo vivamente a chi non lo avesse mai visto. Questo Dunkirk (la Dunquerque francese… il nome è Dunquerque, non dimentichiamolo e qualcuno
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