Posted On marzo 29, 2017By Marco GiaconiIn Words
Il debito pubblico, come lo conosciamo oggi, ovvero il modo in cui lo Stato finanzia il disavanzo del suo bilancio, nacque in Italia ai tempi di Giotto e Cimabue. Era quello delle “repubbliche marinare”, ed ebbe effetti limitati. Ma la scoperta venne subito imitata. Infatti, arrivò a ruota la bancarotta di Edoardo III, re di Inghilterra, nel 1339. Aveva chiesto un credito ai banchieri fiorentini Bardi e Peruzzi per poter invadere la Francia e dare così inizio alla Guerra dei Cent’Anni. 350 banchieri fiorentini falliti, per colpa della follia bellica
Read More Posted On marzo 2, 2017By Marco GiaconiIn Words
La relazione annuale dei Servizi di informazione e sicurezza al Parlamento, obbligo di legge dopo la “riforma” del 2007, è stata pubblicata da pochissimi giorni. È redatta ufficialmente dal DIS, Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, la struttura che coordina i rapporti tra quello che oggi si chiama AISE (il vecchio Sisde) e l’AISI, che si chiamava Sismi. I punti che vengono trattati dalla Relazione 2016 sono tanti e importantissimi, sempre con uno stile freddo, tra il burocratico e il matematico, un modo di comunicare che è tipico dell’intelligence italiana.
Read More Posted On febbraio 13, 2017By Marco GiaconiIn Words
All’inizio degli anni ’70 si trovava, nella Libreria Feltrinelli di Pisa, allora diretta da un affascinante e ancor giovane Carlo Ripa di Meana (sogno erotico di tutte le professoresse democratiche), una rivista saccente e dogmatica, “Quaderni Piacentini”. In ogni numero potevate trovare (soprattutto ad uso delle suddette professoresse democratiche) l’elenco dei libri da leggere e quello, come allora nelle parrocchie per il cinema, dei libri proibiti. Io non proibisco alcun volume, ci mancherebbe altro, visto che ormai il 62% dei miei ignorantissimi connazionali non legge nemmeno un libro l’anno, fosse
Read More Posted On gennaio 9, 2017By Marco GiaconiIn Words
Alcune tra le grandi organizzazioni non governative fanno contrabbando di immigrati clandestini nel canale di Sicilia. L’accusa, documentata da varie fonti europee, tra cui Gefira e altre associazioni di analisti indipendenti del fenomeno, può essere facilmente documentata da ogni lettore con www.marinetraffic.com. In seguito vi daremo i nomi delle navi utilizzate. Le organizzazioni coinvolte in queste operazioni, sempre secondo alcuni analisti indipendenti, sono il MOAS, ovvero il Migrant Offshore Aid Station, con sede a Malta; Jugend rettet associazione umanitaria con sede a Teltow e fornita di autonoma nave; la Stitching
Read More Posted On dicembre 28, 2016By Marco GiaconiIn Words
Mi viene in mente subito Frank Zappa: “la politica oggi è il reparto divertimenti del sistema militare-industriale”. Non si poteva dire meglio, ed erano già gli anni ’70. Ecco, oggi è peggio, molto peggio. La rappresentanza politica che hanno inventato gli illuministi e i loro ingenui successori non è finita. È morta. Il potere, ovunque nel mondo, è e sarà sempre di più determinato da centrali di informazioni che modificano la nostra percezione di tutti i fatti. Chi le domina? Gli equilibri tra investitori internazionali. Chi comunica con loro le
Read More Posted On settembre 21, 2016By Marco GiaconiIn Words
Sul piano immobiliare, l’emiro del Qatar ha acquistato direttamente l’intero quartiere di Porta Nuova a Milano, inoltre Qatara Hospitality ha acquistato il Westin Excelsior a Roma, l’Hotel Intercontinental de la Ville, in cima alla scalinata di Trinità dei Monti, l’Excelsior Gallia di Milano, il Four Seasons di Firenze e il St.Regis Excelsior di Roma. La società maggiore di albergazione del Dubai gestisce poi il Grand Hotel di Via Veneto. Sempre il Qatar ha, tramite il fondo sovrano Qatar Investment Authority, acquisito la Smeralda Holding. In Sardegna, gli arabi possiedono l’Hotel
Read More Posted On settembre 19, 2016By Marco GiaconiIn Words
Iniziamo dalle operazioni arabe, le più rilevanti nel nostro Paese nel settore energetico. In Unicredit, la quota di partecipazione dei Paesi islamici è del 9,7%, divisa tra il 5% di Abaar Investments (fondo sovrano degli Emirati), il 2,92% della Libyan Foreign Bank e l’1,25% della Libyan Investment Authority. Nella LIA il governo libico di Fajez al Serraj (quello che piace all’ONU e all’Italia) ha nominato di recente uno steering committee, ma gran parte della struttura è legata al governo di Tobruk, che ha nominato una LIA Advisory con sede a
Read More Posted On settembre 5, 2016By Marco GiaconiIn Words
Siete in crisi di liquidità, la vostra banca non vi dà più soldi a credito? Se avete abbastanza pelo sullo stomaco, potete iniziare la vostra nuova attività di riciclatori di denaro sporco. Naturalmente sto scherzando, ma il volume di questo business criminale è straordinariamente elevato. Solo nel 2014 la quantità di soldi riciclati in Italia è stata di ben 2,8 miliardi di Euro. Nel mondo, la “lavanderia” finanziaria vale almeno quanto la massa del mercato delle droghe, che è oggi di 1,4 volte la dimensione delle transazioni internazionali riguardanti il
Read More Posted On agosto 19, 2016By Marco GiaconiIn Words
La frode elettorale è sempre dietro l’angolo. Anzi (come ho già scritto qui su alleo.it, in merito alle ultime elezioni austriache) è un business in rapida crescita. La democrazia, zia Demo per l’esattezza, è una vecchia furbona e, come spesso accade ai vecchietti, ha una scarsa considerazione del Diritto e perfino dei Dieci Comandamenti. Tanto moriranno presto, i vecchi, la sanzione non ha quindi mai il suo sano effetto preventivo. In India, per esempio, come negli USA, le elezioni sono organizzate tramite gli EVM, le macchine elettorali che, laggiù, sono
Read More Posted On agosto 7, 2016By Marco GiaconiIn Words
Il Brasile è oggi una delle tante vittime delle agenzie di rating. Nel 2001, la terra della bossa nova era stata identificata come “una delle economie a più rapida crescita del PIL”, la misura di tutte le cose, il Prodotto Interno Lordo, secondo quei costosi dilettanti di economia. Poi la crisi globale, la corruzione colossale brasiliana, il welfare state di partito, l’espansione delle mafie. Tutto prevedibilissimo, ma non da chi doveva farlo; e che magari poi ha speculato al ribasso sui derivati costruiti per garantire i debiti brasiliani, che crescevano
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