Posted On marzo 2, 2021By Rassegna ItalianaIn Words
Quando parlerà Draghi? si chiedono sgomenti i cronisti di Palazzo, in attesa che il premier pronunci il suo primo discorso alla nazione. “Mai”, è la risposta corretta, “sempre” è quella giusta. Il presidente del consiglio ha parlato anche ieri, solo che non ha aperto bocca. Ha semplicemente licenziato Arcuri. Nei giorni scorsi, sempre senza rilasciare mezza dichiarazione, aveva cambiato il capo della Protezione civile, dato sempre più poteri a Gabbrielli, incontrato per la prima volta gli altri leader europei mettendo sotto accusa le case farmaceutiche che non rispettano i patti.
Read More Posted On febbraio 23, 2021By Rassegna ItalianaIn Words
La foresta nel Kivu è così fitta che sembra un muro. È bella da ferirti gli occhi. E terribile al punto che può uccidere. Ciascuno si sente piccolo, qui, precipitato in una terra che non pare fatta per gli uomini. Dove la lotta per sopravvivere è così continua, sfiancante, ossessiva che non ti lascia pensare ad altro. Tutto ti può uccidere: un serpente, ebola e mille altre malattie subdole e feroci, un altro uomo. Ecco: gli uomini, i protagonisti della eterna «grande guerra d’Africa» nell’est del Congo, lunga, atroce, macchiata
Read More Posted On febbraio 22, 2021By Rassegna ItalianaIn Words
Contro la deforestazione dell’Amazzonia, alcune donne indigene pianteranno 150mila alberi. L’iniziativa, coordinata dalla Organizzazione Non Governativa (ONG) One Tree Planted e implementata dall’Associazione donne Sapara e Ashinwaka, si propone di piantare gli alberi di specie autoctone in 100 ettari deforestati. I volontari sono 120 donne indigene di etnia Sapara, guidate dall’attivista Gloria Hilda Ushigua. Ad aiutarle, in questa impresa che fa bene al respiro della Terra, saranno i loro familiari. I Sapara erano una delle più popolose etnie indigene dell’Amazzonia ma ora sono ridotte a circa 600 unità. Negli ultimi anni, le esplorazioni petrolifere in Amazzonia hanno minacciato
Read More Posted On febbraio 21, 2021By Rassegna ItalianaIn Words
Il Governo Draghi probabilmente è destinato a cambiare anche lo scenario elettorale futuro, anche se è in carica principalmente per affrontare i problemi economici e sanitari dell’Italia. Tra l’altro le elezioni non sono lontane. La legislatura vedrà la sua fine naturale tra due anni, ma non si esclude che il prossimo febbraio, con il termine del settennato di Sergio Mattarella, non possa essere proprio Mario Draghi a diventare il nuovo inquilino del Quirinale. In tal caso l’election day subito dopo potrebbe diventare una possibilità concreta. Al di là della tempistica
Read More Posted On febbraio 18, 2021By Rassegna ItalianaIn Words
Senato della Repubblica – Fiducia larga con 262 sì, 101 in più rispetto a quelli che basterebbero per avere la maggioranza politica, e 40 voti contrari per il nuovo governo Draghi in Senato. Solo due gli astenuti. Quella su cui può contare l’ex presidente della Bce è una maggioranza molto ampia ma che, a Palazzo Madama, non supera il record dell’Esecutivo Monti pari a 281 voti favorevoli. A schierarsi contro, oltre i 19 parlamentari di Fdi, sono quindici senatori 5s. Altri 8 cinquestelle non hanno partecipato alla votazione ma due risultano assenti giustificati. Il capogruppo del Movimento a Palazzo Madama
Read More Posted On febbraio 14, 2021By Rassegna ItalianaIn Words
Donald Trump è stato assolto. 7 repubblicani hanno votato a favore della sua condanna, insieme a 50 democratici, numero insufficiente a raggiungere la soglia dei 2/3 del Senato necessaria per la condanna. Tuttavia, dopo averla scampata all’impeachment, altri guai giudiziari incombono sulla testa di Donald Trump, mettendo a rischio il suo futuro politico già macchiato per sempre dall’assalto al Congresso. Lo ha ammesso lo stesso Bruce Castor, uno dei suoi avvocati difensori nel dibattimento al Senato, per sostenere che casomai è la giustizia ordinaria che si deve occupare del suo
Read More Posted On febbraio 9, 2021By Alfredo De GirolamoIn Words
La prima cosa che Draghi dovrà fare (anzi sta già facendo) è riscrivere il Recovery Fund. La bozza presentata da Conte al Parlamento era evidentemente debole e generica. Le linee di indirizzo europee erano chiare e la scadenza temporale è definita dall’Europa: il prossimo aprile va presentato alla Commissione. Ma come deve essere riscritto il PNRR? Alcune idee e qualche augurio. Serve ribaltare lo schema del Piano, nato sul lato “input” (le varie proposte dei Ministeri e Agenzie di spesa, malamente assemblate) e non sul lato “output”(i risultati attesi da
Read More Posted On febbraio 7, 2021By Alessandro AgostinelliIn Words
Stamani su QN (cioè Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione) è uscita un’intervista di Michele Brambilla a Matteo Renzi. Non c’erano le domande giustamente “inquisitorie” dell’amico Stefano Cappellini di qualche giorno prima su Repubblica, ma quesiti condiscendenti. Nonostante tutto quella di Brambilla è un’intervista interessante, soprattutto per le risposte misurate e ossimoriche rispetto allo sguaiato comportamento di fine dicembre e gennaio di Renzi. Insomma il Matteo fiorentino, in questa intervista a QN, ha mostrato il lato buono di sé, il suo profilo di “statista”. E tema fondamentale è
Read More Posted On gennaio 23, 2021By Rassegna ItalianaIn Words
Le proteste di questi giorni per la liberazione di Alexiei Navalny sono state “le più massicce degli ultimi anni” in Russia e rappresentano “un segnale molto serio per il governo”. Però “l’atteggiamento del Cremlino” nei confronti dell’oppositore e dei suoi sostenitori resta “molto severo” e ci saranno “processi che faranno molto rumore sia contro gli organizzatori” delle manifestazioni “sia contro i partecipanti”. A spiegarlo, in un’intervista all’ANSA, è Tatiana Stanovaya, esperta del Carnegie Center. Secondo la politologa, “per far sì che il potere opti per una linea di compromesso” sul
Read More Posted On gennaio 14, 2021By Arnaldo TestiIn Words
Gli Stati Uniti sono agli sgoccioli di un regime, e non parlo del regime costituzionale liberal-democratico (credo che per quello bisognerà aspettare ancora), bensì del regime politico-sociale repubblicano conservatore nato all’incirca mezzo secolo fa. Che quel regime finisca con disordini sociali e spasmi istituzionali non dovrebbe sorprendere, è già successo in altri passaggi cruciali del passato. Che disordini e spasmi abbiano le caratteristiche specifiche che abbiamo visto in questi giorni, queste settimane, questi mesi, questi anni, dipende dalla forma specifica che il regime ha assunto con l’ultimo presidente, un presidente
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