15 Ottobre 2024
Words

Quanto durerà la guerra?

Il Pentagono descrive i due «incubi» per l’armata russa: «la resistenza ucraina», «le difficoltà logistiche». Sono questi i fattori, non previsti o sottovalutati, che hanno scompaginato il piano di una «guerra lampo». Tuttavia i generali americani smorzano l’ottimismo. Vladimir Putin impara rapidamente dagli errori e «gli aggiustamenti sul terreno» sono già in corso. Tradotto dal gergo militare: i russi sono ancora in una situazione di vantaggio. Lunedì 28 febbraio, la Difesa ha illustrato un’allarmante scaletta ai deputati e senatori delle Commissioni Intelligence e Affari esteri. Eccola, per come è stata ricostruita dai media americani. Primo passaggio: ai russi serve un’altra settimana per completare l’assedio di Kiev. Poi, un mese di combattimenti per conquistare la capitale. Infine,da quattro a sei settimane per assumere il controllo dell’intero Paese.

Sono ancora scenari, dunque, da guerra breve, anche se non «lampo» come immaginato dal Cremlino. Ma soprattutto è una prospettiva cupa, sinistra. Le truppe russe sarebbero ancora in grado di ripristinare i canali di rifornimenti, di raggrupparsi e di scatenare un’offensiva devastante. Vale a dire bombardamenti intensi di Kiev e di altre città, senza fare distinzione tra gli obiettivi militari e le case, gli ospedali, le scuole, le reti elettriche, gli impianti di telecomunicazione e di riscaldamento. È ciò che si sta vedendo in queste ore nella capitale, a Kharkiv, a Kherson, a Mariupol.

Il presidente Volodymyr Zelensky spera, però, di poter continuare a intralciare, a ritardare l’avanzata russa, sempre che nelle trincee e al fronte arrivino in tempo, diciamo da qui a una settimana, le munizioni, le armi, i missili anti-carro inviati da molti Paesi europei e dagli Stati Uniti. L’altra sera, tra l’altro, il presidente Joe Biden, nel suo «Discorso sullo Stato dell’Unione», ha promesso che il flusso degli aiuti potrebbe anche aumentare.

Proviamo, però, a seguire la traccia indicata dal Pentagono e a portarci a fine marzo-metà aprile, con i russi in controllo di Kiev e di gran parte del territorio ucraino. Guerra finita, con la sostanziale vittoria di Putin? «No», hanno spiegato ancora i funzionari della Difesa ai parlamentari del Congresso: il conflitto potrebbe durare «tra i 10 e i 20 anni». Un’analisi condivisa dal ministero degli Esteri britannico: guerra strisciante per 10 anni.

Bisogna, però, fare attenzione. Le simulazioni sul lungo periodo presuppongono un quadro statico, senza correzioni, anche drastiche, in corsa. Ma non sarà così. Partiamo proprio dall’aspetto militare. Negli ultimi sei giorni abbiamo già assistito a cambiamenti epocali. La Germania, per esempio, ha deciso di inviare armi a un Paese fuori dalla Nato, superando un tabù che durava da quasi 70 anni. Ora la domanda è: quanto a lungo Putin sarebbe in grado di mantenere centinaia di migliaia di soldati in un territorio ostile, che potrà contare su un appoggio sempre più massiccio, sempre più organizzato delle potenze occidentali? Dieci anni? Molto difficile. Da qui arriviamo al tema cruciale delle sanzioni. Il Dipartimento del Tesoro Usa prevede che l’ostracismo finanziario minerà l’economia russa nel «tempo». Nessuno, nemmeno Biden, ha fissato una scadenza precisa. Tuttavia si ragiona su un orizzonte di mesi o di uno-due anni, non di decenni. Se le misure si riveleranno inefficaci, verranno rafforzate, affinate. Per altro è un lavoro già in corso. E uno degli obiettivi è proprio bloccare le forniture tecnologiche di cui l’esercito russo ha vitale necessità. I cinesi saranno in grado di sostituire le mancate consegne occidentali? Non è così sicuro, non almeno nel breve periodo. Inoltre gli europei si affrancheranno sempre più dalla dipendenza del gas russo. Di nuovo: potrebbe subentrare Pechino. Ma quanto ci vorrà per spostare la fitta rete di gasdotti verso Oriente? E infine: siamo proprio certi che da qui a qualche anno Putin sarà ancora al potere? Ci sono troppe domande senza risposta. Meglio, quindi, concentrarsi sul breve periodo: le prossime quattro-sei settimane saranno decisive per la sorte dell’Ucraina.

[di Giuseppe Sarcina – tratto da Corriere della Sera]