Posted On Gennaio 24, 2019By Alessandro AgostinelliIn People
a cura di Alessandro Agostinelli No Directions Home In Italia, nei Settanta, si realizza tutto quello che si preannunciava nei Sessanta. Secondo me Martin Scorsese racconta benissimo quest’epoca con il film-documentario su Bob Dylan “No directions home”. Un lavoro magnifico sui movimenti dei diritti civili con cui ha a che fare Dylan nella prima parte della sua carriera. Scorsese ricostruisce il rapporto tra una cultura alternativa (che sarà molto forte in Italia negli anni Settanta) e la politica, l’impegno, compresi i destini individuali degli artisti. È bello perché il regista
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a cura di Manuele Masini MÁRIO, LE CHAT “Mário, le Chat” era una tela di Maria Helena Vieira da Silva, “ritratto” del poeta e pittore portoghese Mário Cesariny, scomparso la scorsa domenica. Una morte che molti di noi attendevano, per le precarie condizioni di salute del poeta, ma che ci lascia con una commozione che, confesso, neanche la scomparsa di Sophia de Mello o di Eugénio de Andrade (nel 2004 e 2005, rispettivamente) mi avevano provocato. Ma i(l) ritratto(i) più affascinati di Cesariny rimarrano sempre, credo, i bianco e nero
Read More Posted On Gennaio 24, 2019By Alessandro AgostinelliIn People
a cura di Afo Sartori Suonatore di sax Il jazz in Maremma si chiama Stefano “Cocco” Cantini, suonatore di sax (suona come un Dio americano dicono da queste parti) del quale non si capisce mai bene se suona o se sogna con le dita sui tasti dell’argentea pipa. Subìta la, definirei ovvia,influenza di John Coltrane nella formazione e nella scelta del suono e della voce, peraltro bellissima, rifiuta di finire imprigionato in un cliché lasciando ampi spazi all’ispirazione melodica, dove interferiscono i canti delle sue terre, delle sue genti. Già?
Read More Posted On Gennaio 24, 2019By Alessandro AgostinelliIn People
a cura di Marcello Cella e Elena Pinori La partita di golf Il Che era un uomo austero, non amava molto la pubblicità né essere fotografato. Pensava che tutto quello che faceva lui avrebbe potuto essere fatto da qualunque altro uomo sulla Terra. Era molto difficile presentarsi davanti a lui con una macchina fotografica, ma quando era insieme a Fidel non poteva evitarlo. Il giorno in cui ho scattato le foto della partita di golf ad un certo punto mi ha detto: “Smettila di fare foto ché sembri un fotografo
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a cura di Roberto Veracini Una diversa concezione del mondo Per me fu uno sconvolgimento. Io, formato in una cultura d’avanguardia, con la poesia di Sanguineti e Balestrini, la musica di Cage, la pittura dei concettuali, mi sono trovato a fare da solo… All’improvviso ho trovato questi grandi esempi, questi grandi aiuti, queste grandi porte aperte nei libri, negli autori, da Hillman agli altri, però c’era anche una visione del mondo che cambiava, una visione del mondo radicalmente diversa, in cui davvero quel che contava di più era il tentativo
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a cura di Giovanni Maria Tosatti Pontedera Vorrei fare di quest’intervista una piccola scalata. E allora come tu m’insegni dobbiamo, per farlo, partire dalla pendici del monte, dalla pianura, che qui assume le forme della Val d’Era. Parlando con Ermanna Montanari (2) le ho sentito definire Pontedera un luogo mistico. Qual è stato e quale continua ad essere il vostro rapporto con una città così priva di caratteri e caratteristiche, sorta attorno ad una fabbrica (3) e dalla così labile identità? Ho iniziato molto lentamente a scoprire Pontedera. Il modo
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a cura di Marcello Cella e Elena Pinori Elenco delle adultere Questo film mi è molto vicino, è una specie di confessione. La sceneggiatura è basata su un libro di Pilch, un autore contemporaneo, uscito in Polonia quattro anni fa. La lettura di questo testo è stata per me una guida sulle tracce di ciò che avevo vissuto negli ultimi vent’anni in Polonia, sui i marciapiedi che avevo battuto. No, battuto forse non è il termine giusto… meglio pestato, percorso. Una di quelle letture così vicine alle nostre esperienze da
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a cura di Marcello Cella e Elena Pinori Scrivere un film a quattro mani Virzì Penso che il cinema sia, per sua stessa natura, un lavoro collettivo e che il lavoro solitario tenda un po’ alla depressione. L’aridità della vita solitaria mi fa paura. Però, se uno riesce a sostenerla, forse lo fa sentire più libero. Scrivere era la mia passione primigenia, ma a stare da solo mi intristisco tanto, perciò ho preferito mettermi in gioco con gli altri, perché così mi sembra di sentirmi vivo. Al di là del
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a cura di Marcello Cella e Elena Pinori I generi letterari e il loro linguaggio In Sostiene Pereira c’è un riferimento parallelo a generi letterari molto aperti, da una parte, e a scrittori come D’Annunzio e Marinetti, molto assertivi, pieni di certezze, dall’altra, riferimento che ha suscitato in qualcuno la seguente riflessione, ossia che ci sia anche oggi questo rischio di chiusura linguistica nel testo letterario, questa tendenza ad una certa semplificazione linguistica mutuata dalla pubblicità. Io non sarei così radicale. La letteratura mi pare che sia anche oggi molto
Read More Posted On Gennaio 24, 2019By Alessandro AgostinelliIn People
a cura di Marcello Cella e Elena Pinori Crônica de Bons Malandros (1981/’84) Crônica de Bons Malandros l’ho fatto un po’ come divertimento, come se fosse un filmetto. All’epoca la situazione del cinema portoghese era talmente bloccata che si facevano solo film militanti o non-militanti. Per cui ho deciso di fare un film sui fumetti ed è stato il mio più grande successo commerciale, e ancora oggi fa parte dei dieci films portoghesi che hanno totalizzato più spettatori.
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