25 Aprile 2024
Words

La guerra lontano da casa

Ci sono quelli come me che osservano, soppesano, valutano, considerano, giudicano, prevedono e sono sistematicamente smentiti dai fatti. Il che non significa che avessero visto male e giudicato a vanvera; il fatto è che le cose (quelle che poi avvengono davvero) non tengono minimamente in conto l’opinione altrui e vanno come devono andare.
Poi ci sono le concatenazioni, gli effetti collaterali, gli agenti e gli attori che all’occasione non rinunciano alla parte che gli spetta. Per esempio ci sono i Curdi, corpo a corpo, pronti a sparare ai jihadisti, e pronti, poi, a ricevere il ben servito (o a ricevere pallottole) dai regimi spazzati via dai jihadisti.

Questo mi veniva da scrivere stamattina di buon ora. Dopo aver scorso i giornali con la loro cronaca, le notizie volgari, le bugie reiterate, e tutte le varie polemiche in vetrina. Ce n’è per tutti, ce n’è per ognuno: con le previsioni infondate, con una certa leggerezza ammantata di ottimismo che mi preoccupava e mi preoccupa a proposito di quel conflitto sulle rive dell’Eufrate.
Eccoli lì i Curdi, ancora in prima linea opposti a sacche di resistenza Jihadista. È li che ha perso la vita Lorenzo Orsetti 33 anni. Da settembre 2017 si era unito alle forze democratiche che combattono per chiudere la partita con l’Isis. Ora ci giunge il dolore per la sua morte che potrebbe essere davvero sulla soglia di una vittoria – per lo meno si spera.

Un giovane che muore lontano da casa, che lo fa in seguito a un gesto d’amore e a un impeto di coerenza con i suoi pensieri, che lo fa battendosi in prima linea perché quella battaglia è una battaglia giusta che va combattuta – mi ricorda tante cose di molte esperienze attraversate, con tutte le loro promesse. Di tante stagioni di vita.

Lorenzo Orsetti che muore a 33 anni sulle rive dell’Eufrate, combattendo dalla parte giusta (per le donne, per un sistema più equo non soltanto più democratico, per dare seguito a una promessa fatta a un popolo di gente tosta) merita gli onori e il nostro massimo rispetto; il dolore dei suoi cari merita la nostra solidarietà.