28 Aprile 2024
Different

Smentitemi, vi prego!

Facciamo una stima: quanti si accorgeranno che noi di sinistra stiamo tornando insieme? Tutti insieme. Tristi cronici e ottimisti a palla.

Di questo si parla in giro? Che ce l’abbiamo fatta si vedrà bene dalla cronaca politica: da quel momento riprenderà a parlare di noi, delle nostre opinioni, differenti e opposte, fotografandoci il viso fiero e smorto.

Quanti? Si dice che caleremo ancora, che lasceremo seggi, che sbraiteremo ai lati, ma ormai nemmeno più di tanto. Stiamo uscendo dalla storia.

Il futuro? Noi (finiti sotto le macerie) non riusciamo più a parlarne. Che volete che sia, un po’ più, un po’ meno, sarà uno stillicidio, un balletto di cattive maniere ed esempi sbagliati. Un crogiolo di bolliture. Non c’è niente di peggio che mettercisi a piangere sopra. È andata che mentre sfilavamo sotto il segno della “politica il mestiere più bello del mondo”, nasceva uno scenario in cui i galloni strappati alle spallette venivano cuciti sul petto dei convitati alla cena delle beffe. Fu così, ridendo sgarbatamente, che abbandonammo la nostra epoca. Non siamo più sull’orlo del baratro, no, siamo sul fondo. C’è chi domanda: scusi ma qui come si chiama? Ci sono marcette, specchi, megafoni e un gran via vai. C’è chi guarda verso l’alto e lo vede il tondo azzurro lontano. Ecco dov’è finito l’orizzonte: lassù in cima. Distanze che sembrano infinite, miti che sembrano svaniti. Qui i conti ora si fanno a mente, ognuno è libero di pensare tutto il male del mondo.

Peggio di così… Fa buio, freddo, non piove più. Secca la pelle, la terra è grinzosa. Coraggio, si fa spazio una voce, coraggio: un altro fondo è possibile.