26 Aprile 2024
Culture Club

Campionesse del Mondo

C’è un’America bellissima. È fatta tutta di donne. È la nazionale statunitense che ha vinto i mondiali di calcio femminile in Francia.
Sì, in tanti ce ne siamo accorti soltanto in questo 2019, ma meglio tardi che mai.
Tutti quei maschietti che hanno trattato o trattano con sufficienza il calcio giocato dalle ragazze dovrebbero andare a fare il mea culpa in un angolino e avere la dignità di tacere. Con una battuta per tutti quei signorini potremmo dire: Collovati, ciaone!

Ma non è questo il tema. Voglio dire che ho visto la finale tra Stati Uniti e Olanda e mi sono proprio divertito. A volte vedo partite di Serie A o di Champions che mi annoiano mortalmente, non tanto per il risultato quanto perché il gioco non è divertente.
Queste calciatrici sono brave tecnicamente, corrono, e sono disposte in campo tatticamente in maniera senz’altro schematica, ma non peggiore di certe grandi squadre di uomini.
Ma c’è di più. Ed è il fatto che il calcio femminile può motivare tante ragazze ad avvicinarsi a questo sport bellissimo. E il fatto che anche sulle tribune il pubblico può cominciare a pensare il calcio come uno sport e non come una guerra di campanili e di scontro tra nemici.

Come da ogni vera, concreta, grande sorpresa, noi tutti possiamo imparare qualcosa dal successo del calcio femminile. Ed è un insegnamento affatto serioso. Piuttosto è un’emozione logica: la brezza allegra di un pomeriggio d’estate, quel momento in cui ti rendi conto che non conta di quale sesso sia chi sta giocando, ma la felicità sta soltanto nel fatto che lo stia facendo in quel modo così competente, agonistico e gioioso.