27 Aprile 2024
Movie

Un anno dopo: luci accese e proiezioni nei cinema d’essai

Nelle zone gialle il 27 marzo prossimo – come dice il nuovo Dpcm anti Covid del 2 marzo – potranno riaprire teatri e cinema, fatte salve tutte le profilassi tristemente evocative ormai note. Se le varianti continueranno a infuriare come negli ultimi giorni, le zone gialle saranno poche ma iniziamo col parlare degli aspetti positivi. Il principio è che i posti disponibili saranno preassegnati su prenotazione online nella misura di 1/4 della capienza massima, fino a 200 posti per le sale al chiuso. Distanziamenti, mascherine,  e misurazioni delle temperature corporee: a casa chi ha 37.5 (non ho mai capito perché questa convenzione, con 37.4 rimani? Se il problema è la febbre alzerei la soglia a 37.0, mi parrebbe più sensato ma d’accordo non divaghiamo). Orbene, in vista di quella che potrebbe essere la riapertura effettiva degli spazi di spettacolo, vale la pena segnalare la brillante iniziativa proposta dalla FICE (Federazione italiana Cinema d’Essai) per la sera dell’8 marzo ai 500 associati. Un anno dopo il lockdown con l’avvio delle chiusure delle sale per la pandemia, i gestori che lo vorranno daranno luminescenza alle insegne e proietteranno una pellicola, per esempio “al femminile” e contro ogni violenza di genere (c’è la coincidenza con la festa della donna). Giusto che i responsabili degli spazi dove, con molte insufficienze di programmazione, si dà voce alla qualità, rivendichino questa loro funzione culturale. Ma l’auspicio ê che tutti i cinema, anche le multisale più commerciali, possano riaprire e in tempi di pandemia con le necessarie e accurate prevenzioni, ma che riaprano, come i teatri, anche con una programmazione ridotta ma non troppo coartata. Un problema che pare irrisolto, infatti, riguarda la limitazione che escluderebbe il 27 marzo l’uscita di nuovi film, un vero e proprio freno a mano tirato rispetto al rilancio possibile delle attività di spettacolo. Come dice, Filippo Virzí (UGL Creativi): “Riaprire dopo un anno di chiusura senza avere  i titoli di richiamo corrisponde ad un suicidio: non tutti conoscono il mondo dell’esercizio cinematografico e del suo indotto occupazionale, mancano i tempi per una adeguata campagna promozionale, i bar interni ai cinema non possono aprire, il coprifuoco alle 22,00 limita gli spettacoli, le condizioni sono sfavorevoli, i mancati incassi al botteghino potrebbero sancire la morte definitiva delle sale stesse. Per una reale ripartenza, urge una vera programmazione, regole esigibili con gli adeguati  indennizzi, ricordiamo che ancora molti esercenti attendono ancora di ricevere i ristori dell’anno scorso, è inaccettabile”. Lo stesso ministro Franceschini ha parlato per il 27 di un “ritorno almeno simbolico”. Mentre New York, dove la campagna vaccinale di Biden sembra essere spettacolare, riparte riaccendendo le sue luci.

Giovanni A. Cecconi

Professore di storia romana e di altri insegnamenti di antichistica all'università di Firenze. Da sempre appassionato di cinema, è da molti anni attivo come blogger su alleo.it per recensioni, riflessioni, schede informative, e ricordi di attori e registi. È stato collaboratore di Agenzia Radicale online e di Blog Taormina. Ama il calcio, si occupa di politica e gioca a scacchi, praticati (un tempo lontano) a livello agonistico, col titolo di Maestro FIDE.