All posts by Alessandro Agostinelli

Posted On Gennaio 19, 2016By Alessandro AgostinelliIn Old Words

Iran, bastone e carota

La Stampa, pagina 10: “Usa-Iran, ultime scintille. Obama: felici, ma vigileremo”, “La Casa Bianca impone sanzioni (leggere) per i missili. Israele: ayatollah più forti”. Scrive Francesco Semprini da New York che quelle imposte da Obama sono sanzioni sul programma missilistico di Teheran, sospese all’inizio dell’anno. Insomma, la Casa Bianca “vuole mantenere una certa pressione su Teheran -scrive Semprini- sia per garantire il rispetto degli accordi presi, sia per evitare che la Repubblica islamica ceda ad altre tentazioni pericolose”, perché la rimozione delle vecchie sanzioni “libera una enorme quantità di denaroRead More

Posted On Gennaio 13, 2016By Alessandro AgostinelliIn Old Words

C’era una volta la Turchia europea

Sul Corriere della Sera, a pagina 2, Lorenzo Cremonesi, inviato a Istanbul: “Un kamikaze alla Moschea Blu”, “Il premier: attentatore membro dell’Isis. Erdogan: ‘Siamo il primo obiettivo dei terroristi. Li sconfiggeremo tutti’”. E’ difficile -scrive Cremonesi- pensare a un luogo più rilevante e simbolico nella millenaria e travagliata relazione tra Oriente e Occidente che Sultanahmet, agia Sofia e la Moschea Blu. Viene automatico inserire il nuovo attentato nella serie che sempre più insistentemente ha colpito gli stranieri (dal Bardo di Tunisi agli attacchi alle Pramidi): le prime ricostruzioni dei mediaRead More

Posted On Gennaio 11, 2016By Alessandro AgostinelliIn Old Words

Alcol di Colonia

Il Corriere della Sera, pagina 2: “Molestie di massa anche in una discoteca. Il ministro: ‘Gli attacchi erano pianificati’”, “Le denunce per le aggressioni di Colonia salgono a 516, il 40% a sfondo sessuale. Tra i nuovi casi, l’assalto di un gruppo a un locale di Bielefeld: ragazze liberate con la forza”. E’ l’inviata a Colonia Elena Tebani a spiegare che il socialdemocratico ministro della Giustizia Heiko Maas è convinto che le aggressioni alla stazione di Colonia fossero organizzate: “Quando un’orda simile si incontra per commettere reati -ha detto- èRead More

Posted On Gennaio 11, 2016By Alessandro AgostinelliIn Culture Club

David Bowie muore

La carriera di David Bowie è stata folgorante. Quasi cinquanta anni di palcoscenico come stella del pop mondiale. Il 10 gennaio (due giorni dopo il suo 69esimo compleanno) il “duca bianco” è morto di cancro. La sua popolarità era un misto di musica e glamour. E il suo atteggiamento nel mondo del pop-rock è sempre stato contraddistinto più dalla parte iconica che da quella prettamente musicale. In sostanza, come solo Madonna dopo di lui, Bowie ha sempre attratto più per le sue performance pubbliche, per i suoi travestimenti, per laRead More
È un piccolo libretto ma denso di interessanti considerazioni questo breve saggio di Antonio D’Alfonso sul “plurilinguismo”. Lo scrittore e saggista canadese di origine italiana descrive bene come nel continente americano si traduca poco delle letterature di altri paesi e quando si traduce non si dà importanza a quei prodotti (a meno che non siano prodotti che l’industria culturale vuole/deve promuovere). Mentre la traduzione è veicolo di conoscenza sostanziale delle letterature altre ed è un imperativo fondamentale alla crescita anche della propria lingua. A maggior ragione il plurilinguismo sarebbe daRead More

Posted On Agosto 28, 2015By Alessandro AgostinelliIn Sun

Jovanotti, Lorenzo 2015 cc.

Quasi tutti coloro che hanno parlato del nuovo progetto musicale di Jovanotti, uscito a inizio anno, si sono soffermati sulla grande quantità di canzoni proposte. Alcuni hanno rilevato una certa bulimia, come di chi vuole dimostrare di essere davvero bravo; altri hanno spiegato, con un po’ di sufficienza, che 30 canzoni sono troppe e che il cd ha alti e bassi e non è molto coerente. Non ho capito davvero nessuna di queste posizioni critiche. E lo dirò subito: Lorenzo 2015 cc è un’opera collettiva di cui Jovanotti è ilRead More

Posted On Agosto 25, 2015By Alessandro AgostinelliIn Sun

Tito Barbini, L’ultimo pirata della Patagonia, Mauro Pagliai Editore 2015

Ho grande stima di Tito Barbini. Ne ho stima come viaggiatore e ne ho stima come uomo. Le sue scelte di vita (uscire in silenzio dalla politica e poi mettersi in viaggio nel mondo per scoprire se stesso e le storie degli altri) sono un esempio per chiunque ami vivere le sue avventure con passione e schiena dritta. Quindi potrete pensare che quello che scriverò del suo ultimo libro siano le considerazioni di una persona che ha letto con occhi di ammirazione le pagine de “L’ultimo pirata della Patagonia”. ÈRead More