27 Luglio 2024
People

Mario Martone

a cura di Marcello Cella e Elena Pinori

Genialità e sensibilità

Quello che mi interessa in un uomo come Renato, è la sensibilità estrema, che è qualche cosa che può naturalmente esserci in un genio, ma può benissimo non esserci. Per quei segni del linguaggio più rivelatori dei moti dell’animo umano. Ecco, condivido questo modo di interpretare e lo confermo citando due scene del film: quella in cui Renato comincia inspiegabilmente a correre guardandosi alle spalle e quella in cui, tornando dalla Villa Comunale, dove era stato a passeggiare, confessa di aver avuto l’impressione che ci fosse stato qualcuno con un fucile dietro le sue spalle. Quest’ultima ce l’ha raccontata l’oste di una trattoria dove lui andava a mangiare. Questo sentirsi braccato da qualche cosa è evidentemente dentro di lui e lo fa sentire perseguitato ovunque, in casa, per strada, nella città.

 
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