27 Luglio 2024
Culture Club

No al premio letterario Ultima Frontiera

Giorni fa, contattando alcuni scrittori italiani scelti per partecipare al premio letterario “Ultima Frontiera” di Volterra, dedicato a Carlo Cassola, un importante editore risponde che il suo autore non partecipa ai premi letterari e quindi declina l’invito.

Strano, perché quello scrittore ha vinto il Premio Campiello, Viareggio, Alassio, Stresa, Chianti, Hemingway, Parco della Majella e Strega. È sembrato, quindi, che lo scrittore feltrinelliano partecipi eccome ai premi, ma soltanto a quelli che reputa alla sua altezza.

Comunicando questa notizia a uno dei giurati del premio “Ultima Frontiera” riceviamo la seguente “arringa” contro lo scrittore:

“Penso sia inutile spiegare allo scrittore che il nostro è un anti-premio, perché Cassola ha teorizzato la periferia come lontananza dal centro, ma forse è proprio questo che cerca lo scrittore. Ed è anche inutile spiegargli che noi siamo quasi tutti anarchici, che amiamo la letteratura e ci arrapiamo al nome di Stecchetti, che l’assenza è la vera presenza e che non ci piacciono le pose. Che ci siamo rotti i coglioni e consideriamo i letterati italiani ridicoli e che ci piacciono Bianciardi, Fenoglio, Mark Twain ed Henry Miller. Che amiamo la Abraham Lincoln Brigade, che beviamo il Martini cocktail e non il vermentino di Luni e che faremmo volentieri a meno della Lunigiana per avere Viterbo, ché in Maremma si mangia meglio che nel suo paese e che il romanzo nazionale fa veramente cacare”.

Non male come premio…