6 Dicembre 2024
Money

L’oro di Mosca. Oggi

Russia e Cina, insieme ad altri Paesi BRICs, stanno uscendo dall’orizzonte finanziario dollaro-centrico. Per Pechino, si tratta di evitare l’eccessiva presenza dei suoi investimenti nel settore del debito pubblico USA; ed infatti i cinesi stanno vendendo buona parte del loro stock di debito nordamericano.

Per i russi, che hanno pochissimi titoli del debito pubblico di Washington, l’obiettivo è quello di ricreare le condizioni per una nuova Bretton Woods, un nuovo accordo tra le monete mondiali per evitare sia il dominio del Dollaro che le oscillazioni eccessive tra le varie divise.

Infatti, il valore delle riserve auree russe è aumentato di 5,8 miliardi di Usd, passando da 381,1 miliardi a 386, 9 mld. di dollari in oro nel breve periodo tra l’11 e il 18 Marzo scorso.

A metà del dicembre 2015, la banca centrale russa  ha annunciato che espanderà le riserve auree fino a 500 mld. di Usd nei prossimi tre-cinque anni.

I profitti cinesi, nello stesso periodo, sono aumentati, malgrado il programmato rallentamento del PIL, del 4,8% nel solo periodo gennaio-febbraio 2016, mentre infuriava la guerra, evidentemente utilissima, scatenata da Xi Jinping contro la dilagante corruzione.

Il governo indiano, poi, ha annunciato un prestito di 150 milioni di Usd per attivare il porto di Chabahar in Iran, a cui si aggiunge un finanziamento indiano di 3,5 mld. per lo sviluppo del giacimento iraniano Farzad-B nel Golfo Persico.

Teheran si sta muovendo in Asia Centrale e meridionale, per armi e mercati energetici, la Russia ha securizzato l’area siriana, evitando l’espansione della Turchia nel suo preteso spazio panturanico fino allo Xingkiang cinese, e sono stati catturati e uccisi i miliziani “turcomanni” che avevano abbattuto un aereo russo e l’elicottero di soccorso russi vicini al confine di Ankara, uccidendo i piloti.

l’Ucraina ora esporta manodopera, circa un milione di lavoratori distribuiti tra Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca.

Alla fine, dopo che il Quantitative Easing USA avrà creato una grande bolla speculativa e non avrà generato abbastanza inflazione per stimolare i prezzi e i profitti, dovremo andare per forza ad una ricostruzione dell’architettura finanziaria mondiale.

Si tratterà di costruire  una nuova base monetaria globale formata da un paniere di monete a tasso semi-variabile, il Rublo, lo Yuan-Renmimbi cinese, l’Euro, il Dollaro e probabilmente la divisa indiana, un pannello degli scambi finanziari  ancorato, come ai tempi di Bretton Woods, all’oro.

E i russi ne avranno in abbondanza, come peraltro i cinesi.

 

Marco Giaconi