25 Aprile 2024
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La casa di Lupi

Quali sono gli interventi che nella prossima legislatura si potranno realizzare nel settore immobiliare? A questa domanda ha risposto Maurizio Lupi di «Noi con l’Italia». Lupi ha dichiarato: «Bisogna smetterla con l’idea che la casa sia l’indice di ricchezza, per cui va tassata. La casa è innanzitutto il primo patrimonio che le famiglie italiane hanno, in secondo luogo il settore immobiliare è uno dei settori trainanti dell’economia del nostro Paese. Di conseguenza, bisogna smetterla di pensare a un’impostazione che vede nei proprietari di casa, negli imprenditori, in coloro che fanno qualcosa nella nostra società, i nemici. Il primo passaggio, secondo me, è quello di acquisire una coscienza politica che non è né di destra né di sinistra, ma che è di buon senso e realista». Inoltre ha aggiunto: «Una città degradata è oggettivamente un moltiplicatore di degrado. Su questo, devo dire correttamente, che l’intuizione c’è stata. L’intuizione anche del passato governo è stata quella di dire si combatte il terrorismo anche attraverso interventi di riqualificazione urbana, di cultura, di prevenzione, di educazione». Insomma una coscienza politica realista che operi interventi di riqualificazione urbana. Il degrado delle nostre città è evidente. E anche gli interventi del ministro Franceschini non sono stati, in fondo, che dei tentativi di far fronte a un’emergenza.

Una città degradata è un moltiplicatore del degrado e, allo stesso tempo, i proprietari immobiliari non sono dei nemici. Cioè gli interventi – in veste realista – di Lupi sono andati nel senso di una considerazione nuova del proprietario immobiliare e del degrado. Due elementi, questi, che insistono sul tema del possesso immobiliare e della giusta valutazione dello stato in cui versano le nostre città. Un proprietario immobiliare si deve rendere conto che la città, in cui insiste la propria casa è un patrimonio tanto quanto il possesso di un immobile. Del pari: una città in stato di conservazione non adeguato fa perdere di valore all’immobile che il proprietario ha acquisito. C’è una specie di corrispondenza biunivoca: beni immobiliari-degrado urbano. C’è una specie di doppio legame che tiene insieme lo stato di benessere (socio-culturale) di una città e i beni che insistono su essa. Del resto, c’è anche un rapporto biunivoco tra un bene immobiliare e le situazioni di degrado. La politica realista di «Noi con l’Italia» è dunque una politica che mira alla esatta considerazione di che cosa vuol dire possedere un bene e, dall’altro lato, all’esatta considerazione di cosa vuol dire abitare in una città non degradata. Nel senso e nel segno del realismo, Lupi considera un bene immobiliare come proprietà di un proprietario e considera questo proprietario non come un nemico ma come colui che ha diritto a una giusta considerazione legislativa perché non fa nulla di male: ha solo un possesso di proprietà privata. Dall’altro lato, in senso realista Lupi prefigura interventi a sostegno della considerazione del giusto assetto delle città (senza situazioni di degrado) perché una città messa correttamente in condizione di non presentare situazioni di criticità può essere un volano per una proprietà immobiliare finalmente libera da vincoli. Anche da vincoli che riguardano la svalutazione di un immobile in regime di degrado. Lupi, infine, è stato realista anche in un altro senso: nessuna tassazione ingiusta e interventi di riqualificazione. È questa la ricetta di «Noi con l’Italia» per la questione immobiliare.

Gianfranco Cordì

Gianfranco Cordì (Locri, 1970), ha scritto dodici libri. E' dottore di ricerca in filosofia politica e giornalista pubblicista. Dirige la collana di testi filosofici "Erremme" per la casa Editrice Disoblio Edizioni. Dirige le tavole rotonde di filosofia del Centro Internazionale Scrittori della Calabria.