19 Aprile 2024
Words

USA: più infrastrutture, meno disuguaglianze

Dopo gli oltre 5 trilioni di Trump nel 2020, dopo il suo stimolo da 1,9 trilioni del mese scorso, Joe Biden “raddoppia” presentando in Pennsylvania l’American Jobs Plan da 2,2 trilioni in otto anni; 600 miliardi per le infrastrutture, con 20.000 miglia di strade e 10.000 ponti, ma anche misure per contrastare la crisi climatica, ridurre le diseguaglianze (case popolari, sostegno alle minoranze) e rafforzare la competitività americana (ricerca e sviluppo, riqualificazione professionale).
Non tutto “a debito”, come per gli stimoli precedenti, ma coperto anche da un aumento delle tasse (a partire da quelle sulle imprese, dal 21% dopo i tagli di Trump, al 28%) e da minori esenzioni per finanza e combustibili fossili.

25 anni dopo che Clinton, democratico come Biden, ha annunciato “la fine del big government” denunciando gli eccessi degli anni Sessanta e Settanta, il piano di Biden lo rilancia con riferimenti espliciti al New Deal di Roosevelt e alla Great Society di Johnson: più infrastrutture, meno disuguaglianze.
Certo, con la pandemia è cambiato tutto e a dimostrarlo stanno proprio i 5 trilioni di aiuti proposti da Trump e approvati dal Congresso. Ma un conto è proporre stimoli per contrastare gli effetti immediati dell’emergenza sanitaria; tutt’altro farlo pensando a come ripartire. Su questo si giocherà la partita, e lo scontro.

Investire in infrastrutture è un bisogno reale per gli USA: lo era per Obama (che aveva chiesto “solo” 50 miliardi, negati dal Congresso), lo è stato per Trump che aveva lanciato un piano da 1,5 trilioni (molto teorico, visto che poggiava su fondi privati mai materializzatisi).
Consenso bipartisan, dunque? Difficile. Gli elementi per renderlo indigesto ai repubblicani, che controllano metà dei seggi al Senato, non mancano: contiene miliardi per iniziative care ai democratici e soprattutto propone nuove tasse. Un vero tabù per i Rep.
Non a caso il capogruppo repubblicano al Senato, Mitch McConnell, ha subito tuonato al “cavallo di Troia” escogitato da Biden per scardinare i valori repubblicani. Senza considerare che questa è solo la prima parte del piano di Biden: la seconda dovrebbe arrivare a metà aprile. Ne vedremo delle belle…

[a cura di ISPI]