1 Maggio 2024
Movie

Addio a Giuliano Montaldo

Genovese di nascita, è mancato ieri a Roma Giuliano Montaldo, figura storica del cinema italiano, a 93 anni. Aveva esordito come attore negli anni Cinquanta del secolo scorso, in film dell’immediato post-neorealismo, come Achtung banditi! e Cronache di poveri amanti (1952 e 1954, di Carlo Lizzani).
Trentenne, si avviò alla carriera di sceneggiatore e regista. Il suo film piû noto è probabilmente Sacco e Vanzetti (1971), ma non c’è dubbio che i suoi lavori da non perdere, o da rivedere, siano due opere dedicate alla Resistenza. La prima, Tiro al piccione (1961), fu l’esordio alla regia: storia ambientata nel dopo 8 settembre 1943 sulla disillusione di un giovane arruolato nella Repubblica di Salò, sui falsi eroismi e gli ideali sbagliati di quella realtà  destinata a finire, e su come fu vissuta dal protagonista Marco (interpretato da un attore francese, Jacques Charrier, destinato a scomoarire o quasi dai riflettori). Recitarono nel film attori del calibro, o meglio dal futuro, di Eleonora Rossi Drago, Marco Fantoni, Gastone Moschin. L’altra opera particolarmente significativa (pure da romanzo, come spesso Montaldo) fu L’Agnese va a morire (1976), ambientata nel ferrarese, dove una sfiorita (per chi ne ricorda la statuaria bellezza bergmaniana) , magistrale Ingrid Thulin, svolge la funzione di staffetta partigiana dopo la deportazione del marito da parte dei nazisti. Montaldo ha comunque sempre proseguito la sua attività di attore, con Petri, Moretti ( fu ne Il caimano), Verdone. Con Tutto quello che vuoi di F. Bruni (2017) Montaldo ha conosciuto un momento di celebrità persino superiore a quella, invero mai travolgente, che ne aveva caratterizzato la carriera, grazie all’interpretazione di un poeta ottantenne, strano e svanito, che è assistito come accompagnatore da un giovane romano piuttosto irrequieto che piano piano impara a conoscere il vissuto lontano e affascinante come affiora nei numerosi sfocati ricordi di quello che diventa ormai suo amico. L’esperienza commosse Montaldo, che ebbe a dire in un’intervista: “Ho iniziato la mia vita nel cinema come attore, recitando piccoli ruoli in diversi film. Ma ora grazie al mio grande amico Francesco Bruni e al suo film Tutto quello che vuoi per la prima volta ho avuto una parte importante”.
Con la sua scomparsa se ne va, pochi mesi dopo il suo coetaneo Francesco “Citto” Maselli (col quale Montaldo recitò, e che cogliamo l’occasione per ricordare in queste righe) forse l’ultimo superstite, protagonista e memoria storia, dell’intera stagione del cinema italiano dal secondo dopoguerra a oggi.

Filmografia selezionata ei Montaldo regista:

Tito al piccione (1961); Gott mit Uns (1970); Sacco e Vanzetti (1971); L’Agnese va a morire (1976); Il giocattolo (1979); Gli occhiali d’oro (1987); e per ultimo L’industriale (2011).

 

Giovanni A. Cecconi

Professore di storia romana e di altri insegnamenti di antichistica all'università di Firenze. Da sempre appassionato di cinema, è da molti anni attivo come blogger su alleo.it per recensioni, riflessioni, schede informative, e ricordi di attori e registi. È stato collaboratore di Agenzia Radicale online e di Blog Taormina. Ama il calcio, si occupa di politica e gioca a scacchi, praticati (un tempo lontano) a livello agonistico, col titolo di Maestro FIDE.