2 Maggio 2024
Sun

Don Robertson, Miss Margaret Ridpath e lo smantellamento dell’universo, Nutrimenti Editore 2023, pag. 544, € 22,00. Traduzione di Nicola Manuppelli.

Abbiamo lasciato Morris Bird III, il protagonista di Tutto quello che per poco non è successo (Nutrimenti 2022), che cerca di spiegarsi la vita, cerca uno schema che definisca logicamente tutto ciò che ci circonda, ma finisce per prendere coscienza che non esiste tale schema.

Nel nuovo romanzo di Don Robertson (Cleveland 1929 – 1979), Miss Margaret Ridpath e lo smantellamento dell’universo, incontriamo Margaret Ridpath, capocontabile in un grande magazzino, che cerca l’ordine in tutte le cose, vuole fatti, logica, regole e leggi rispettate. Tutto questo può aiutarla a convivere con le paure che la attanagliano ma che non manifesta: lei si sente fatta di carta stagnola e si vede circondata da persone di ferro.

Un’esistenza che attraversa il secolo scorso perfettamente inquadrata nel contesto storico, che vede l’avvicendarsi dei presidenti americani fino allo scandalo del Watergate, quando finisce la presidenza Nixon insieme alla vita di Margaret.

Dopo aver perso il padre che si è suicidato in seguito alla morte della sua amante, lei rimane con la madre Inez, un fratello e due sorelle più piccole. La seconda guerra le porta via il fratello, le nozze allontanano da casa le sorelle Ruth e Sarah, così si trova da sola a gestire la madre – che sta lentamente e inesorabilmente perdendo il senno – aiutata da una governante.

In lotta con le sue paure, controllata nella gestione del corpo e delle emozioni come una statua di marmo, non piange mai, perché il pianto è disordine, e non è abituata a ridere. Avvenente ma guardata con rispetto, rimane vergine fino a quarant’anni.

Una vita che sarebbe trascorsa tra casa e lavoro, in quel di Paradise Falls nell’Ohio, se non avesse avuto il bridge e portarla in giro, “sicuramente uno dei giochi più disciplinati e ordinati di tutti”, grazie al suo rispetto dell’aritmetica. Nel gioco diventa una campionessa.

Fanno parte integrante della sua famiglia le governanti, Wanda Ripple e Pauline Jones: Don Robertson apre un capitolo su ognuna di loro, ne segue matrimoni, sventure, scelte di vita, tanto da giustificare poi il comportamento di ciascuna in casa Ridpath. Così possiamo scoprire che Wanda sceglie di manifestare odio verso Inez, non perché lo prova davvero, ma solo per mantenere in vita l’anziana, dato che crede di aver perso i due mariti per troppo amore. E conosciamo la forza della passione di Pauline che ha alle spalle un matrimonio ironizzato da tutta la comunità, per le tendenze femminili del marito.

Ogni personaggio ha un suo capitolo dentro questo travolgente romanzo, anche Otto York, il poliziotto dal cuore generoso che dopo la pensione fa la guardia giurata, e per caso si trova in una banca di Paradise Falls nello stesso momento in cui arriva Margaret, stesso momento del discorso di Nixon e dell’irruzione di tre ragazzi mascherati con pistole in pugno.

Se l’intreccio fino ad ora ha riprodotto il mondo in cui Margaret cerca di proteggersi, un mondo che comunque conosce la morte, la malattia, la guerra, ma anche l’amore – Margaret vive due storie d’amore importanti – all’improvviso tutto precipita, come se si fosse rovesciato l’universo. Conosciamo la follia, il delirio di onnipotenza, la violenza, la disumanità, attraverso ragazzi che vivono alla strada, di furti, di rapine, che conoscono solo sesso e uso del corpo altrui, che non hanno limiti né morale alcuna, che arrivano a fare sacrifici umani sparando sulle persone come se fossero barattoli vuoti, e ridono, strafatti. Nel loro delirio vogliono fare a pezzi il mondo e contribuire al collasso totale di ogni struttura.

Il lettore rimane stupito di fronte al cambio di registro, al vaneggiamento, alla follia, quasi chiedendosi che cosa tutto questo sia riconducibile alla storia precedente, salvo scoprire poi che il cerchio si chiude con una tragedia inimmaginata. Anche se della morte precoce di Margaret già si sapeva, non ne conoscevamo il modo: con una pistola calibro 38 in mano.

Eppure lei ha tempo di sorridere di sé quando è alla fine, di riconsiderare tutte le sue paure, di rendersi conto con orgoglio che la carta stagnola può diventare meglio del ferro, e che “nessuno ha il diritto di smantellare l’universo”.

Il pensiero corre ancora alla ricerca di uno schema logico da parte di Morris Bird III, forse un’esigenza di ordine e di rispetto delle regole dell’autore stesso, contro la decadenza e l’imbarbarimento della società.

 

Marisa Cecchetti

Marisa Cecchetti vive a Lucca. Insegnante di Lettere, ha collaborato a varie riviste e testate culturali. Tra le sue ultime pubblicazioni i racconti Maschile femminile plurale (Giovane Holden 2012), il romanzo Il fossato (Giovane Holden 2014), la silloge Come di solo andata (Il Foglio 2013). Ha tradotto poesie di Barolong Seboni pubblicate da LietoColle (2010): Nell’aria inquieta del Kalahari.