19 Aprile 2024
Words

La promessa 5S è una massa di frittelle

Italia si, Italia no. Italia mia.
La xenofobia.
Italia acquisti. Italia cisti.
I nuovi populisti.
E c’è Conte che si dispera perché il governo non lo riconosce.
E c’è Di Majo con una pera, tante promesse tutte flosce.
E Italia si, Italia no. Italia microchip.
C’è il «Grande Fratello Vip».
L’erba cresce sui marciapiedi; l’erba marijuana, erba voglio.
C’è l’Italia di Claudio Baglioni e c’è l’Italia di Malgioglio!
Italia siiiiiiiiiiiiiiiiiiii, e siamo in Europa.
Al baretto sotto casa si gioca a briscola e a scopa.
E’ morto Umberto Eco ma è vivo Saviano.
«Tempation Island» da guardare sul divano.
Occidentale-Orientale è il nuovo asse della globalizzazione.
Si muovono merci, cose, beni, oro, argento e persone.
Italiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa no. Che cosa succede? Ci sono cose tristi, ci sono cose liete.
Mattarella si siede e scherzi da prete.
Dicono che ricominciano «Scherzi a parte» e «Portobello».
E la vita, la vita, ti ci vuole l’ombrello!
Italia sempre. Italia quasi sempre.
Ottobre viene dopo settembre.
E dopo aprile viene maggio. Sotto i portici a casaccio.
Il sergente coi piedi di ghiaccio.
C’è don ‘Pa e c’è don Bruno.
C’è Bossetti, Ignoto 1.
C’è «Chi l’ha visto?» con la Sciarelli.
La Parietti, la Spaak e la Sandrelli.
Tutti gli immigrati raccolti negli sgabuzzini.
Questa è l’Italia di Salvini.
Negli sgabuzzini di chi? Di qualche libico, di qualche maltese.
Si! Questioni cinematografiche di corto… maltese.
Questioni che non si capiscono in questo 2018.
Tutta colpa degli stranieri che ci hanno probabilmente rotto.
Si adegua pure Forza Italia. E il Pd?
Qualcuno dice che questo partito non esiste più, anche se Renzi dice di sì.
Dice di sì a che cosa?
Agli immigrati? Alle quote rosa?
Alla vicenda di Riace e del povero Mimmo Lucano?
Renzi dietro le quinte è sempre pronto a tendere la sua mano.
Che grande confusione generalizzata.
Anche i Pooh si sono sciolti e nell’orto non c’è più l’insalata.
Ricostruire con gli occhi dell’Europa puntati alla nostra cattiva gestione.
Disoccupazione, immigrazione, cattiva politica, indigestione!

Tocca ripartire da qualche parte. Da qualche parte ci deve pure essere un punto fisso.
Probabilmente Salvini utilizzerebbe lo stoccafisso.
Se non fosse che è norvegese.
E allora andate tutti a quel paese.
Come dicevano fuori dal copione
i due comici Ficarra e Picone.

Ripartire per fare cosa? Per edificare quale palazzo?
Chi vuol dipingere quest’Italia arazzo?
È una scelta di tutti noi (comizio o non comizio che sia questo mio scritto) quella di salire o scendere da questo treno.
Di credere nel più e non nel meno.
Allora accontentiamoci delle parole di Diego Fusaro.
E corriamo ad acquistare il nuovo Harry Potter che stavolta combatte a cavallo di un somaro.
Italia si, Italia no. Italia mai.
In questo 2018 contan le promesse, non i marinai.

Gianfranco Cordì

Gianfranco Cordì (Locri, 1970), ha scritto dodici libri. E' dottore di ricerca in filosofia politica e giornalista pubblicista. Dirige la collana di testi filosofici "Erremme" per la casa Editrice Disoblio Edizioni. Dirige le tavole rotonde di filosofia del Centro Internazionale Scrittori della Calabria.