20 Aprile 2024
Different

Sardine dallo zoccolo duro

C’è ancora qualcuno che si chiede come abbia fatto “la sinistra” a disperdere il patrimonio di consenso che una volta si leggeva ad occhio nudo.
A porsi la domanda sono giovani che spulciando immagini di repertorio sembrano non darsi pace. Con loro signori in là con gli anni che sembrano saperne qualcosa, ma che si lasciano sopraffare dal dettaglio. Pesano la loro presenza in quel che ricordano, e dalla lezione con cui ci intrattengono sorge il monito per il futuro.

La Sinistra di cui si parla – ieri sera, mercoledì  20 novembre, al Circolo Vie Nuove a Firenze, in occasione della proiezione del documentario di Domenico Guarino, Andrea Lattanzi e Andrea Marotta : “eravamo tanto amati” – è, sotto gli occhi di tutti, l’argomento che più somiglia alla novella dello stento: che dura tanto tempo e non finisce qui. La vuoi sentire ?
La Sinistra non è una sigla, un brand, ma in essa vivono in tanti. Molti a torto, altri a ragione. A me sono sempre piaciuti gli indipendenti anche se non sono mai stato indipendente da niente. Nato a Pisa, al piano di sopra della Federazione del PCI di via San Lorenzo fui radiato nel febbraio del 1967 dalla Federazione di via Fratti.
Questo per dire che uniti a sinistra non fummo mai. Fummo persino più feroci con noi. Ho scritto bene: feroci. Non ho scritto severi. Severi erano certi atteggiamenti tra gli uni e gli altri. Si diceva settari.
Comunque l’Italia cresceva e tutti insieme abitavamo la più piccola grande potenza del mondo. Sapevamo fare bene quello che dicevamo di fare meglio di tutti. Dentro il genio c’era l’amore per il bello, come l’amore punto e basta. L’asola, la cucitura, il chiodo e il nodo. La sinistra delle cose è dura a morire. Si disperde, si ritrae, scuote la testa, si dispera. Ma poi si ripresenta nel ricciolo di un intaglio, nel punto di un asola, in una goccia d’oro colato.
La Sinistra che siede al tavolo ha il suo bel daffare nel proporre una spiegazione, nel disporre un racconto, nell’uscire salutando: see you tomorrow.
Certo che ci vediamo domani: intanto nuotando il guizzo potrebbe aprirci il varco: non siamo più, non siamo mai, quel che siamo stati; non siamo nemmeno quel che crediamo di potere essere domani. Siamo quello di cui oggi ci permettiamo il coraggio. Siamo Sardine. Da non confondere con quello che  siamo riusciti ad essere.

Esempio: io sono anziano, sono in pensione, sono iscritto allo SPI, il sindacato pensionati della CGIL. Cercavo i miei simili ? Li ho trovati. Dall’oblò al terzo piano si vedono le acque agitate e il rischio del naufragio. Sul nostro legno però quanta pazienza, che garbo, che forza nel puntiglio, che abilità nell’intrecciare ragione. In fila indiana prima di uscire: fandango e tre passi di rumba.
Credo che nessuno mi smentirà se dico che certo saremo sardine, quelle con lo zoccolo duro.