23 Aprile 2024
Words

Pure Cacciari è preoccupato…

Qualche giorno fa leggo su Libero un articolo-intervista di Francesco Specchia a Massimo Cacciari, definito “vivido intellettuale”. E fin qui siamo d’accordo. O meglio saremmo d’accordo che uscisse fuori Bruno Vespa e ci spiegasse che cos’è un “intellettuale” e chi sono in Italia gli unici “intellettuali”.
Poi Specchia definisce il filosofo di Venezia “coscienza (molto) critica” della sinistra. Quale sinistra? A cosa si sta riferendo Specchia? Si riferisce alla sinistra hegeliana oppure alla sinistra di Forza Italia? Mah!

Cacciari dice alcune cose sulle quali vale la pena riflettere. Intanto che la “cattiva politica” di questi anni – ma di quali anni? Dal 1929 e il disastro di Wall Street? Dalla caduta del Muro di Berlino? Da quando Salvini si è fatto una foto con la Nutella? – ha portato un certo “disordine”…

Bé, ogni amministrazione (sia essa globale o locale o glocale o del mio condominio) mira a “militarizzare” il suo territorio per “risolvere il contagio”. In questo senso si ha a che fare con ordinanze, leggi, leggine e quant’altro che poi non si sa bene a chi o a che cosa dovrebbero servire ed essere validate. È vero! Come pure è vero che se non ci fossero queste ordinanze ci sarebbe un vulnus di potere non colmato da alcuna macchina legislativa. Si procederebbe a vista, come si dice facciano i pesci e gli idioti.

Il bravo Specchia chiede notizie a Cacciari del governo Conte! Cacciari gli risponde: “Conte segue quello che dicono i tecnici”. Come dire che se voglio acquistare un trenino per mio nipote allora mi rivolgo non a Mega Toys, ma piuttosto al controllore dei biglietti del rapido Taranto-Ancona! Per fare la spesa devi fare la coda di 100 metri!

E poi ti dicono che devi tenere la distanza. A proposito: ma si può fare sesso? Oppure si deve comunicare fra l’uomo e la donna con un’intercapedine? Poi arriviamo a un punto interessante: le librerie sono chiuse ma sono aperti i tabaccai. Bene! Apriamo le librerie e impediamo agli utenti di pagare le bollette! Che bella idea! Come pure è una bella idea il fatto che con lo 0,8% in più del PIL, a contagio finito, si risolverà solo la questione del turismo. Questa è un’altra bella idea. Quindi noi mangiamo e paghiamo le tasse col turismo? Mi sa di no!

L’Europa ci sta aiutando, la soluzione vera sarebbero stati gli Eurobond. Il che è come dire che presentandosi a Monica Bellucci uno le dice: «il mio nome è Bond! Eurobond!».

Cacciari «prevede» che, alla fine, torneremo in quello stato di «perenne campagna elettorale» che aveva caratterizzato il beckettiano “finale di partita” nel quale il salvinismo, il populismo e il sovranismo esalavano l’ultimo respiro possibile sulla spiaggia di Milano Marittima davanti al Papetee con in mano un Moijto.

Infine una stoccata al Mondo Accademico: sfornare laureati per fare che? Sfornare una nuova classe dirigente che poi non dirige nulla! Cacciari dice “politiche dissennate”. L’Università italiana non ha un senso, non ha una regola e non ha una natura: si tratta di un fenomeno del tutto autoreferenziale. Gli accademici parlano solo fra di loro o con altri accademici. Gli studenti, col famigerato “Nuovo Ordinamento”, non fanno altro che fotocopiare o scannerizzare due o tre paginette buone per un 30 e lode.

Gianfranco Cordì

Gianfranco Cordì (Locri, 1970), ha scritto dodici libri. E' dottore di ricerca in filosofia politica e giornalista pubblicista. Dirige la collana di testi filosofici "Erremme" per la casa Editrice Disoblio Edizioni. Dirige le tavole rotonde di filosofia del Centro Internazionale Scrittori della Calabria.