19 Aprile 2024
Words

Fraterni… tiè

Sul Corriere di oggi, il disegnatore satirico Giannelli pubblica una vignetta esemplare.
C’è Macron che illustra i tre capisaldi francesi della rivoluzione del 1789, base e identità della Repubblica d’oltralpe: Liberté, Egalité, Fraternité. Ma in un corto circuito legato alle notizie di ieri, cioè la solenne incazzatura dei francesi contro l’Italia che ha avuto l’ardire di mandare una (dicesi 1) nave, delle centinaia che durante l’anno approdano sul suolo della penisola, in un porto francese, Giannelli disegna Macron che fa il gesto dell’ombrello e dice: Fraterni…tiè!!!

Questo atteggiamento la dice lunga sul concetto di solidarietà che i Paesi europei hanno e dimostrano nei confronti dei migranti. I migranti sono poverini e bisognosi d’aiuto e di tutela umanitaria soltanto quando sono vicini alle coste italiane. Appena questi poverini e bisognosi d’aiuto e di tutela umanitaria si affacciano alle frontiere della Francia subitamente vengono rispediti indietro e la colpa ricade sugli inoperosi e cattivi governi italiani. Se si affacciano alle frontiere della Spagna vengono ricondotti e accompagnati al porto o alle sponde di provenienza, quasi sempre in Africa. Se si affacciano a Malta, i maltesi gli sparano. Anche i greci li rispediscono nelle acque internazionali, cercando di avvicinarli alla Turchia. Per non parlare poi delle “immensamente solidali” nazioni dell’est: Polonia e Ungheria impediscono ai migranti di entrare e li lasciano a morire di freddo, nel gelo alla frontiere (salvo che siano un utile merce di scambio con la Germania, oppure un investimento mediatico, come accaduto con gli ucraini).

Il tema dei migranti è di grande complessità. I migranti non sono, come ha affermato in maniera sciagurata il ministro Piantedosi, “carichi residui”, ma non sono neppure tutti dei “poverini da salvare”.
Tra la destra e il Papa, dovrebbe esserci la politica, soprattutto quella di una sinistra che non può accettare né razzismi, né buonismi, ma dare soluzioni di governo (anche se sta all’opposizione).

Su questo tema, come su quello climatico e su quello energetico si giocheranno molte delle capacità future della nazione (non è una parolaccia, è scritta a chiare note nella nostra Costituzione).
Alcune nazioni europee pensano di usare l’Italia come il molo di attracco del disagio africano (creato in larga parte anche da loro: Francia su tutti) e come il parcheggio di persone senza grandi speranze. La democraticissima Francia che, per gli accordi di Dublino, avrebbe già dovuto prendere 3.500 migranti presenti sul suolo italico, al momento ne ha presi solo 38, e dopo l’arrivo della nave al porto di Tolosa, per ritorsione ha detto che non rispetterà gli accordi e che i 3.500 (o meglio 3.500-38=3.462) non li prenderà più

Intanto sarebbe utile che la presidente del Consiglio Meloni togliesse sia la parola sia il fiasco a Salvini e al ministro Piantedosi. Poi sarebbe utile ridiscutere in primis il ruolo delle ONG nordeuropee nel Mediterraneo e le ricollocazioni di migranti in tutti i Paesi dell’UE.
In sintesi servirebbe governare il processo in maniera generale e non surrettizia.