Mentre stiamo aspettando che il nuovo governo d’Israele si formi, molti si domandano quanto questo inciderà sul Processo di Pace. Processo di Pace? Esiste ancora? Ne sentiamo più parlare? Con tutte le crisi che ci sono – la guerra in Ucraina, il Covid, la guerra in Siria, la pressoché scomparsa dello Stato in Libano, il conflitto tra Armenia e Azerbaigian, e ancora e ancora – avvertiamo ancora l’esigenza di parlare di una cosa che più o meno ha stancato tutti? Eppure il Processo di Pace, come un fiume carsico, ogni
Read More In Israele si è votato lo scorso primo novembre. Sono le quinte elezioni negli ultimi tre anni e mezzo. I risultati da ieri sono definitivi. Non sono poi cambiati molto rispetto alle precedenti elezioni, ma c’è stata lo stesso la rivoluzione. Proviamo a interpretare qualche spunto. Anzitutto, ha vinto di nuovo Netanyahu. Dopo l’intermezzo di Yair Lapid, che per alcuni mesi ha guidato un governo del blocco anti-Netanyahu, ecco che il nostro ritorna. La coalizione che guida avrà 64 seggi su 120, ma soprattutto è la sua composizione interna che
Read More Oggi parliamo di Tel Aviv, del suo mito fondativo, di cosa c’era prima e soprattutto di cosa c’è stato dopo. L’11 aprile 1909 alcune decine di famiglie ebree, socie di una cooperativa di costruzioni che aveva acquistato da un clan di beduini 5 ettari di dune sabbiose accanto alla vecchia città di Giaffa, partecipano all’assegnazione dei primi 60 lotti di terreno. Il presidente della cooperativa, Akiva Aryeh Weiss, raccoglie sulla spiaggia 120 conchiglie, metà bianche e metà grigie; su quelle bianche scrive i nomi delle famiglie, su quelle grigie i
Read More Sono giorni in cui si parla quasi esclusivamente di Afghanistan, ma la crisi mediorientale non va certo in vacanza. A parte il COVID 19, per il quale si entra nella terza dose, dopo tanto tempo nella politica israeliana è tornata un po’ di calma. Il governo Bennett è in carica da due mesi, ha retto le prime scosse e ha già portato a casa il primo successo: dopo tre anni di blocco, è stato approvato il bilancio statale per il 2021 e 2022. E soprattutto tira aria nuova: il Ministro
Read More Adesso lo possiamo dire. Dopo venti anni di governi di destra, dopo dodici anni ininterrotti di Netanyahu, adesso in Israele c’è un nuovo governo. Una parte della destra (quella che non vuole più Netanyahu) ha deciso di mettersi assieme al centro, a quello che rimane della sinistra e ai partiti arabi per il «governo del cambiamento». Quattro elezioni in due anni e uno scontro di 11 giorni con Gaza in cui nessuno ha guadagnato niente – Hamas ha sparato 5.000 missili, Israele ha mostrato la sua forza militare, 250 persone
Read More È veramente difficile scrivere nei giorni degli scontri. Si spara, la gente muore di qua e di là, prevale la paura, e sembra non sia il momento per qualsiasi riflessione. Eppure dobbiamo uscirne, e forse capire come ci siamo infilati dentro ci può aiutare. Proviamo intanto a sgombrare il campo da affermazioni di parte ormai storiche – il sionismo come arma del neo-colonialismo europeo, occupazione illegittima, e via dicendo – e proviamo a tornare a qualche settimana fa. Tutto nasce per alcune case a Sheikh Jarrah, a Gerusalemme est. È
Read More Dopo molto tempo in attesa, in Israele si sono tenute le quarte elezioni in due anni. Ma il chiarimento che tutti vorrebbero ancora non si vede. Anzi, poche cose sono chiare. Il partito di Netanyahu, il Likud, è sempre il primo. Ma forse ci fermiamo qui con le certezze. Proviamo allora a farci una nostra idea, guardando ai risultati che sono usciti dalle urne. La prima fotografia è quella di un paese spostato in maniera decisiva, e ormai da tempo, a destra: su 120 seggi del Parlamento israeliano, la sinistra
Read More A volte i religiosi si prendono a cazzotti. Succede quando qualcosa va storto all’interno di regole ferree e difficili da rispettare al secondo o al centimetro… Sto parlando del Santo Sepolcro. Le persone che, viaggiando in Israele e in Palestina, si sono fermate a Gerusalemme, sono certamente venute qui, e si sono trovate di fronte a una confusione non comprensibile a un primo impatto (e neanche dopo varie volte che uno torna e ritorna lì dentro, a dire il vero): cristiani di ogni confessione – frati francescani, ortodossi greci, armeni,
Read More Alcuni giorni fa è girato un aforisma succoso che più o meno diceva così: «tra l’assalto a Capitol Hill, una pandemia mondiale in corso e l’impeachment di Trump abbiamo già scritto un libro di storia, e siamo solo ai primi giorni del 2021. Che anno meraviglioso ci aspetta!» Ed è vero anche nella terra da dove (virtualmente) scrivo. Riassumiamo alcuni eventi. In Israele sono stati raggiunti i due milioni di vaccinati, 150 mila hanno già ricevuto la seconda dose, e adesso inizia la campagna di vaccinazione per gli ‘over 45’.
Read More Nell’attesa che in Israele i vari partiti si organizzino in vista delle prossime elezioni, quella terra non manca mai di spunti interessanti. In questi giorni, Avraham Burg ha fatto richiesta al tribunale di Gerusalemme di non essere più considerato ebreo. Avraham Burg non è un signor nessuno, ma anzi ha un notevole curricolo sionista ed ebreo: sessantacinque anni, membro di spicco del Partito Laburista alla fine degli anni ‘80 e all’inizio degli anni ‘90, presidente dell’Agenzia ebraica (1995-1999), presidente del parlamento (1999-2003), presidente ad interim di Israele tra le dimissioni
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