Dopo molto tempo in attesa, in Israele si sono tenute le quarte elezioni in due anni. Ma il chiarimento che tutti vorrebbero ancora non si vede. Anzi, poche cose sono chiare. Il partito di Netanyahu, il Likud, è sempre il primo. Ma forse ci fermiamo qui con le certezze. Proviamo allora a farci una nostra idea, guardando ai risultati che sono usciti dalle urne. La prima fotografia è quella di un paese spostato in maniera decisiva, e ormai da tempo, a destra: su 120 seggi del Parlamento israeliano, la sinistra
Read More A volte i religiosi si prendono a cazzotti. Succede quando qualcosa va storto all’interno di regole ferree e difficili da rispettare al secondo o al centimetro… Sto parlando del Santo Sepolcro. Le persone che, viaggiando in Israele e in Palestina, si sono fermate a Gerusalemme, sono certamente venute qui, e si sono trovate di fronte a una confusione non comprensibile a un primo impatto (e neanche dopo varie volte che uno torna e ritorna lì dentro, a dire il vero): cristiani di ogni confessione – frati francescani, ortodossi greci, armeni,
Read More Alcuni giorni fa è girato un aforisma succoso che più o meno diceva così: «tra l’assalto a Capitol Hill, una pandemia mondiale in corso e l’impeachment di Trump abbiamo già scritto un libro di storia, e siamo solo ai primi giorni del 2021. Che anno meraviglioso ci aspetta!» Ed è vero anche nella terra da dove (virtualmente) scrivo. Riassumiamo alcuni eventi. In Israele sono stati raggiunti i due milioni di vaccinati, 150 mila hanno già ricevuto la seconda dose, e adesso inizia la campagna di vaccinazione per gli ‘over 45’.
Read More Nell’attesa che in Israele i vari partiti si organizzino in vista delle prossime elezioni, quella terra non manca mai di spunti interessanti. In questi giorni, Avraham Burg ha fatto richiesta al tribunale di Gerusalemme di non essere più considerato ebreo. Avraham Burg non è un signor nessuno, ma anzi ha un notevole curricolo sionista ed ebreo: sessantacinque anni, membro di spicco del Partito Laburista alla fine degli anni ‘80 e all’inizio degli anni ‘90, presidente dell’Agenzia ebraica (1995-1999), presidente del parlamento (1999-2003), presidente ad interim di Israele tra le dimissioni
Read More Il 31 dicembre ho telefonato a un mio amico in Israele per fargli gli auguri, e lui mi ha detto che il 2021 sarebbe iniziato benissimo: il giorno dopo sarebbe andato a vaccinarsi e il giorno dopo ancora, il 2 gennaio, anche sua moglie. Per curiosità ho chiesto anche a un altro mio amico, e lui mi ha detto che si era già vaccinato. Un altro ancora, 62 anni, si sarebbe vaccinato il 3 gennaio. Allora, con imbarazzo – e anche un po’ d’invidia – ho cercato di capire qualcosa
Read More Le elezioni in Israele sono state annunciate da qualche giorno soltanto – e sono ancora lontane, il prossimo 23 marzo – ma la politica è in grande movimento, e l’offerta si sta al momento scomponendo e ricomponendo. È soprattutto il campo del centro-sinistra, dove si è creato un vuoto, che sta tentando di riorganizzarsi. Ed è una grande confusione. Ora siamo a sei partiti che si contendono il voto degli israeliani di centro-sinistra. Chi si sente più centrista può scegliere Kahol Lavan (‘Blu e Bianco’) di Benny Gantz, anche se
Read More Non importa qual è stata la goccia che lo ha fatto traboccare, ormai la stanchezza aveva preso il sopravvento ed era solo questione di tempo. Martedì 22 dicembre, a mezzanotte, è scaduto il tempo per approvare il bilancio, e la legge ha costretto il parlamento israeliano a sciogliersi e ad andare a nuove elezioni. Si voterà il 23 marzo prossimo, e tutti sanno che sarà la quarta volta in due anni. Siamo alla commedia tragica, simile a quelle dell’Europa centro-orientale della prima metà del XX secolo che si possono incontrare
Read More Israele è da poco rientrato in lockdown. Approfittando di una catena di feste ebraiche (il capodanno, il Giorno dell’Espiazione, Capanne), saranno tre settimane lunghe e faticose. Anche gli israeliani, come noi, avevano abbassato la guardia quest’estate. Quando una seconda ondata di Covid ha reso ovvio che andare all’estero non era possibile, gli italiani hanno approfittato per riempire spiagge, montagne e luoghi d’arte nazionali, e gli israeliani pure. Chi ha aspettato fino all’ultimo, ha poi scoperto che la maggior parte dei luoghi di vacanza in Israele erano già prenotati, e allora che
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